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Lunga vita alla trota sarda: un tempo molto comune, oggi è rarissima

L’Agenzia Regionale Forestas attraverso il progetto LIFE Streams ha attrezzatio nel Monte Limbara (Tempio) e a Montimannu (Villacidro) due incubatoi mobili per la riproduzione della trota autoctona.

La riproduzione della Salmo cettii avviene in acque basse e correnti, in un fondo ghiaioso che la femmina ripulisce dalla vegetazione acquatica. Generalmente il periodo va da novembre e gennaio, ma può protrarsi anche fino a marzo. La femmina depone le uova in più riprese e, una volta fecondate, le ricopre con la ghiaia e piccoli ciottoli per proteggerle dai predatori. Queste pratiche – chiamate anche “spremitura” – consistono in particolari manipolazioni che si effettuano sulle femmine con le uova mature e sui maschi per fecondare le uova.

A dicembre 2022 sono stati catturati 29 riproduttori dal rio Fundu di Monti (Tempio) e 29 dal rio Cannisoni (Villacidro). I riproduttori sono stati marcati individualmente, campionati per le analisi genetiche e mantenuti negli incubatoi. Le analisi genetiche hanno poi stabilito quali riproduttori erano autoctoni e potevano essere utilizzati per la riproduzione. Nel rio Fundu di Monti sono stati catturati 17 maschi e 22 femmine. Di questi sono stati spremuti 15 maschi e 22 femmine, per ottenere 1238 uova fecondate. Tuttavia, considerata la mortalità e l’utilizzo di uova fecondate provenienti da riproduttori selvatici autoctoni, le uova embrionate rilasciate nel torrentesono state 164 (5 covate).

Nel rio Cannisoni (Monti Mannu, Villacidro) sono stati catturati 20 maschi e 19 femmine. Di questi sono stati spremuti 9 maschi e 5 femmine, per ottenere 543 uova fecondate. Le uova embrionate sopravvissute e utilizzabili sono state 90 (1 covata). Sono state rilasciate nel Rio Oridda, dove la trota autoctona si è estinta e non sono state trovate altre specie di trota. Si sta infatti cercando di ricreare in un tratto idoneo di torrente una popolazione vitale autoctona.

Numeri bassi per le prime prove di riproduzione da selvatico con incubatoi mobili effettuate in Sardegna: precedenti esperienze di allevamento della trota autoctona avevano previsto un lungo periodo di selezione dei riproduttori, che tuttavia può portare alla domesticazione. Per evitare gli effetti negativi della domesticazione, si tenta quindi di utilizzare esclusivamente riproduttori selvatici catturati poco prima che raggiungano la maturazione sessuale e poi rilasciati dopo la spremitura. In questo primo tentativo siamo riusciti a produrre uova in entrambi i siti al primo tentativo. L’anno prossimo ci riproveremo.

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