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Due sassaresi a caccia di fantasmi: un tour nel paranormale con Gavino Pistidda e Francesco Piras

Guai a chiamarli “ghostbusters”, ma appassionati di paranormale sì: sono i due sassaresi Gavino Pistidda (34 anni) e Francesco Piras (40 anni) i cercatori di fantasmi isolani, che girano con le loro attrezzature i posti più macabri e inquietanti della Sardegna alla ricerca di anomalie.

Voci, chiamate, strani rumori: tutto viene immortalato grazie a registratori professionali – k2- spod – sbox – EchoVox –, inoltre Pistidda è tecnico di luci e audio.

Una passione, la loro, che nasce nel caso di Francesco sin da appena nato – i genitori gestiscono un’agenzia funebre – e nel caso di Gavino – sempre dipendente di un’agenzia funebre, non la stessa – qualche anno fa ma che dà vita, l’anno scorso, a un’associazione no profit chiamata Infinito Mistero Paranormale.

«Ci siamo conosciuti in camera mortuaria» racconta Gavino. «Ero il primo scettico, perché se non vedo non credo, ma ho accompagnato Francesco in veste di cameraman e mi si è aperto un mondo nuovo. Ho sentito proprio come una vibrazione dentro, volevo saperne sempre di più.»

«Sono da sempre appassionato di esoterismo in tutte le sue forme» continua Francesco. «Oltre a lavorare con i miei genitori, come operatore olistico mi occupo di Reiki Tradizionale, Reiki a distanza e Karuna Reiki ma sono anche ipnotista certificato per fare sessioni di ipnosi per vite precedenti.»

Per ora, i due vanno spesso in luoghi abbandonati che hanno una storia particolare, tramite video – che postano sui loro canali – rendono poi partecipi le persone delle loro scoperte.

«Le esperienze più toccanti sono molte, specialmente in case private dove per una questione di privacy non possiamo raccontare niente: ti apre il cuore perché gli spiriti sono lì per un motivo e il nostro compito è cercare di capire quale sia, perché si manifestino o facciano percepire la loro presenza.»

Per ora, sono stati a Pratobello, a Santu Lussurgiu in un ospedale abbandonato, a Villa Mugoni, nel Villaggio di Santa Chiara e in altri posti. Per ultimo, si sono occupati dell’Abbazia di Nostra Signora di Paulis.

«Progetti futuri? Sono tanti ma ci piacerebbe che le amministrazioni comunali riescano a capire che noi facciamo conoscere il posto in maniera diversa, raccontando la storia e poi entrando con la nostra attrezzatura professionale, con telecamere a visione notturne con potenziatoti IR e molto altro.»

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