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Sino agli anni Novanta uno dei ritrovi dei giovani cagliaritani era il muretto di piazza Repubblica

Lo sapevate? Sino agli anni Novanta uno dei ritrovi dei giovani cagliaritani era il muretto di piazza Repubblica.

Il muretto di piazza Repubblica è stato il ritrovo per i giovani cagliaritani di quattro generazioni.

Ha conosciuto twist, geghegè, rock and roll, punk, dark, rockabilly, heavy metal e grunge: è il vecchio muretto della vecchia stazione di piazza Repubblica.

Ci si riuniva, seduti su quel muro malandato, si fumava, si beveva e si guardavano i passanti e le ragazze che passeggiavano in via Dante. Dagli anni Sessanta in poi, sino alla costruzione della nuova stazione metro. Il muro serviva da divisione perché il treno prima andava oltre piazza Repubblica in direzione Bonaria.

Adesso è stato sostituito da alcune sedute che sono sempre teatro di raduni e gruppetti di giovani. Ma il vecchio muretto era tutta un’altra cosa.

Non era nulla di che, un semplice muro divisorio, per certi versi anche malandato. Era “la piazzetta”, il primo appuntamento: i giovani lì si ritrovavano, magari bevevano qualche birretta, per poi spostarsi, nei club negli anni Sessanta, in discoteca la generazione successiva, in pub, bar e locali per i ragazzi degli anni Ottanta. Era un luogo “tattico”, perché attaccato alle ferrovie, in centro e vicino a molti istituti scolastici. Oreris ma soprattutto ragazzi erano soliti passare il tempo, oppure ritrovarsi per poi “fare vela” a scuola.

Più volte è stato anche teatro di qualche rissa: mitologiche alcune figure che erano solite passare gran parte del loro tempo, prima di finire le serate nei locali vicini.

Negli anni Ottanta principalmente divenne il ritrovo dei metallari cagliaritani: c’era Alda, Tonio, Linda, Lemmy e tanti altri capelloni che lì ascoltavano musica, si sbronzavano e facevano cricca sino a tardi. L’avvento delle vicine pizzerie al taglio fu studiato, la presenza del Bar Europa e di qualche locale facilitò anche il formarsi dei gruppi e il “muretto” di piazza Repubblica diventò la base. Ora i giovani non sanno nemmeno cosa sia, ma cinquantenni e sessantenni lo ricordano con una punta di nostalgia. Perché il muretto più che un luogo fisico è stato il simbolo di più di una generazione.

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