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I posti più belli della Sardegna: Benetutti, nel cuore dell’Isola tra antiche terme e boschi secolari

I posti più belli della Sardegna: Benetutti, nel cuore dell’Isola tra antiche terme e boschi secolari.

Lontano dai soliti itinerari turistici, se cercate pace, relax e tranquillità, Benetutti è il luogo che fa per voi. Con una serie di attrazioni e scenari che vi riporteranno indietro nel tempo, il piccolo centro del Goceano, incastonato nel cuore dell’Isola, non vi deluderà. Per le sue peculiarità legate al territorio, per la sua enogastronomia ma anche per le sue terme, tra le più antiche della Sardegna, alcune delle quali a cielo aperto e completamente gratuite. Una prerogativa che fa di Benetutti un paese speciale, visitabile anche (e soprattutto) nei mesi freddi, quando l’efficacia e i vantaggi benefici delle acque sulfuree a 35 gradi delle piscine e dei bagni, immersi in un paesaggio bucolico, vi rimetteranno in pace con il mondo.

Benetutti è un borgo a vocazione agricola e artigianale (tessitura, lavorazione della pietra e del ferro battuto) di quasi duemila abitanti alle pendici dell’altopiano del Goceano, in provincia di Sassari. Il territorio, tra la vallata del fiume Tirso e foreste millenarie, popolate da cervi e daini, offre la possibilità di compiere interessanti escursioni a piedi e in bici. Anche perché le fonti termali all’aperto, spesso sono associate ad antichi edifici e pregevoli resti archeologici.

A Benetutti esistono due centri termali attrezzati: le Terme Aurora e, verso Bultei, quelle di San Saturnino. Ma l’attrattiva maggiore sono senza dubbio le decine di antiche sorgenti e vasche termali curative (ognuna con le sue proprietà terapeutiche) disseminate in aperta campagna. Le vasche, semplici e spartane ma pulite, sono a libero ingresso, e facilmente raggiungibili da bambini e anziani.

Il territorio fu frequentato già dal Neolitico: sono ascrivibili a questo periodo il menhir di monte Mannu, il dolmen di monte Maone (III millennio a.C.) e le domus de Janas di Luzzanas e Mandra e’ Giosso, rara testimonianza in Sardegna di domus a due piani. Le testimonianze proseguono nell’età nuragica, con alcune tombe di Giganti e i nuraghi s’Aspru, il più grande del territorio, Sisine, Puddighinu e Carvoneddu e, nel territorio del vicino paese di Nule, il magnifico nuraghe complesso Voes.

Le tracce romane sono evidenti nel moderno stabilimento termale di San Saturnino, dove è possibile visitare l’antico calidarium e una vasca circolare con gradini di marmo, che si trovano all’interno della nuova struttura. Erano le Aquae Lesitanae citate da Tolomeo, celebre astronomo, matematico, geografo e fisico, vissuto nel II secolo d.C. Proprio di fronte allo stabilimento termale si erge solitaria la piccola chiesa romanica di San Saturnino. L’edificio è menzionato per la prima volta in un documento del 1163, anno della sua donazione ai Camaldolesi da parte del vescovo di Castra, un certo Attone. La chiesa, solitaria e maestosa, ha forme semplici e austere, ed è costruita sulle rovine di un nuraghe.

In paese da visitare la la parrocchiale di Sant’Elena Imperatrice, realizzata tra il 1400 circa e il 1600, con l’aggiunta nel 1670 del campanile cupolato, alto 25 metri. All’interno conserva un retablo del 1549, originale espressione dell’arte rinascimentale sarda, e una pregevole statua lignea di San Michele.

 

Come arrivare (240 km, due ore e 40 minuti): partiamo da Cagliari e percorriamo la S.S.131, dopo 171 km circa, svoltiamo per Bonorva, poi proseguiamo sulla SP 43 in direzione Benetutti.

Dove alloggiare: Hotel S’Astore: via Giorgio La Pira, 9 (telefono 079 796620). Ambiente familiare rilassante, camere confortevoli, prezzi modici, piscina e ristorante annessi.

Dove mangiare: Ristorante pizzeria Su Anzu, località San Saturnino (telefono 3501975735), ambiente semplice e confortevole, ottimi prodotti.

Cosa comprare: dolci e pane artigianale, vino, tessuti artigianali, prodotti in ferro battuto.

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