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Enrico Letta lancia la sfida a Cagliari: “Sardegna determinante in queste elezioni”

Enrico Letta a Cagliari in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre. Il segretario del PD è pronto a parlare al popolo sardo, questo pomeriggio, dal palco di piazza del Carmine, pochi giorni dopo il comizio della principale avversaria Giorgia Meloni.

Giovani,lavoro, ambiente ed Europa, tra i nodi fondamentali della campagna elettorale della lista “Italia Democratica e Progressista”, snocciolati da Letta in conferenza stampa.

“La Sardegna è una regione delusa dalla giunta Solinas e siamo sicuri che farà la differenza in queste elezioni, giocando un ruolo determinante. O noi o la destra”. E ancora, ” Abbiamo candidato sardi e l’Isola auspicao al principio dell’insularità”.

Dal PD difesa di temi come lavoro, specie quello giovanile, sanità pubblica e uno sguardo attento al cambiamento climatico. “I giovani sono al centro del nostro programma. Il nostro obiettivo è passare dai 30 ai 24 anni come eta media per uscire di casa. Questo grazie alle nostre misure su affitti, mutui e lavoro, eliminando stage gratuiti e incentivando la prima occupazione”. E ancora, “Nuove regole per la previsione pensionistica che diano ai giovani immediate possibilità di accumulare subito una pensione”.

In queste elezioni, per la prima volta, 18enni al voto sia per Camera che per Senato. “La dote ai 18enni? Un contributo da parte di chi ha di più”.

Dal PD sguardo alla politica internazionale e alla crisi del gas.
“Le parole di Putin di oggi confermano che le sanzioni sono giuste e funzionano. Sono infatti un’alternativa alla guerra, che noi non vogliamo”. E ancora, “per domani previsto vertice europeo alla ricerca di una soluzione alla crisi e un consiglio dei ministri per misure contro la crisi bollette e in aiuto delle nostre imprese. Il ricatto di Putin non puoi metter in ginocchio il nostro paese”.

Stamattina l’incontro tra Letta e la comunità Lgbt. “Ho ascoltato le loro preoccupazioni e le ho fatte mie. In caso di vittoria della destra, il rischio sarebbe di un arretramento sui diritti su cui il nostro Paese è già indietro. C’è invece bisogno di riforme”.

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