Site icon cagliari.vistanet.it

Portare avanti le tradizioni: la storia del signor Italino, che realizza “su strocci arrana” per regalarlo ai bimbi di oggi

Conoscete questo particolare strumento? Chiamato “strocci arrana” a causa del particolare rumore che produce e che ricorda il gracidare delle rane, è un antico strumento sonoro che veniva impiegato tipicamente durante il venerdì della settimana Santa.

Secondo la tradizione appunto, alla morte di Gesù le campane venivano legate in modo tale che non potessero suonare e, al posto di esse, i bambini e i ragazzi facevano il giro del paese suonando questo strumento per richiamare i fedeli alla Messa.

A non far finire nel dimenticatoio questa antica tradizione è il signor Italino, in arte Lioi (ossia Leone in lingua sarda).

Continua tutt’oggi a realizzare, completamente a mano, “is strocci arranas”, con il fine di regalarli a bambini e ragazzi di Vallermosa – paese dove abita – e dei paesi limitrofi.

Il processo di realizzazione richiede un’estrema precisione ed una grande esperienza. Il signor Italino stesso racconta che i risultati ottenuti oggi sono frutto di un lungo percorso di perfezionamento.

Elemento distintivo, personalmente aggiunto dal signor Italino, è ad esempio la scelta di incidere sull’asta di canna il nome del proprietario dello strumento e la data di costruzione.

Quando gli si chiede quali siano i motivi che lo spingono a continuare questa sua attività artigianale, Italino risponde così: “Realizzare “is strocci arranas” è la mia grande passione, mi piace pensare che anche le nuove generazioni possano conoscere questo gioco e questa tradizione e che, quando cresceranno e diventeranno adulti, guardandolo si ricorderanno di me”.

Exit mobile version