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Lo sapevate? Il ciondolo “spuligadentes” non poteva mancare tra i gioielli delle donne sarde

Spuligadentes, immagine tratta da "Gioielli" Fondazione Banco di Sardegna

Spuligadentes, immagine tratta da "Gioielli" Fondazione Banco di Sardegna

Simbolo di tradizione e artigianato, lo “Spuligadentes” era un ciondolo dall’aspetto unico che occupava un posto speciale nel corredo di ogni donna sarda. La sua forma variava tra il cuore e la stella, arricchita da molteplici punte che ne esaltavano la bellezza. Alcuni erano di foggia semplice, essenziali nella loro eleganza, mentre altri si distinguevano per una lavorazione elaborata e minuziosa, resa ancora più preziosa dalla presenza di piccole perline in pasta vitrea che ne sottolineavano i dettagli. Il design non era soltanto decorativo, ma anche funzionale: due elementi ricurvi si estendevano dal ciondolo in direzioni opposte. Uno di essi terminava con un’estremità appuntita, utile per scopi pratici, mentre l’altro presentava una forma che richiamava una paletta o un cucchiaino, aggiungendo un tocco di originalità a un oggetto già carico di significati simbolici. Questo piccolo gioiello rappresentava non solo un ornamento, ma anche un elemento di identità culturale e un esempio di maestria artigianale sarda, tramandato di generazione in generazione come testimonianza di una tradizione viva e affascinante.

 

Spuligadentes, immagine tratta da “Gioielli” Fondazione Banco di Sardegna

La prima estremità serviva per pulire i denti, proprio come uno stuzzicadenti, l’altra invece per la pulizia delle orecchie, come gli odierni cotton fioc. Questi ciondoli, possedevano anche un’altra funzione, quella di amuleti. Spesso infatti all’interno custodivano piccole reliquie o immagini religiose, inoltre il ciondolo veniva appeso a delle catenelle insieme a piccoli sonagli che servivano a tenere lontani gli spiriti maligni.

Spuligadentes, immagine tratta da “Gioielli” Fondazione Banco di Sardegna

 

Altre volte tra le maglie delle catenelle, erano incastonati occhi di Santa Lucia notoriamente considerati un infallibile rimedio contro il malocchio. Con il tempo i ciondoli sono diventati sempre più elaborati fino a raffigurare animali come cervi, cavalli o anche insetti, ma col tempo hanno perso la loro funzione pratica per mantenere quella magico-prottetiva. Spesso questi ciondoli erano indossati anche dagli uomini e a introdurne l’uso in Sardegna sono stati gli spagnoli

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