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Phi Beach: in Costa Smeralda la “Repubblica” del tramonto più bello dell’estate

PH Tamara Sini

Sono le 19 di una giornata di vacanza in Costa Smeralda. La pelle arrossata dal sole della Sardegna, il sale del mare lavato via con una doccia fresca, una camicia di lino per lui, un vestitino per lei, una goccia di profumo e si va dritti verso il tramonto. Non un tramonto qualsiasi. Quello di cui vi stiamo parlando è un arancio infuocato che scalda le rocce di granito gallurese, braccia forti e millenarie che cingono e proteggono Baja Sardinia. Sopra la scogliera di Forte Cappellini è proiettata una scritta luminosa e cangiante: Phi Beach. Varcate l’ingresso e davanti al prato verde che digrada dolcemente verso il mare il tempo si ferma, il cuore rallenta e dalle vostre labbra esce solo una parola: “wow”.

PH Tamara Sini

Ed è proprio il “wow” la filosofia di questo “teatro della felicità sul mare”, a detta del suo stesso fondatore (e primo ammiratore), Luciano Guidi. Una mission riassumibile nel concetto di “Sunset Republic”, che Luciano ama raccontare con occhi appassionati. Già, perché per quanto si possa rimanere impressionati dall’atmosfera scintillante, dalle Mercedes AMG esposte all’ingresso, dall’eleganza dei privé, dall’Audemars Piguet che scandisce i secondi e dal Wallytender 48 di servizio in rada, tutti restano estasiati da lui, da sua maestà il tramonto, uno dei “più belli del mondo” secondo l’autorevole New York Times.

PH Tamara Sini

Ma è quando il sole sparisce dietro l’orizzonte, lasciando il palco alla notte, che si inizia a sognare.

PH Tamara Sini

Le consolle dei dj scandiscono i tempi del Phi Beach. I bpm salgono senza che ve ne accorgiate e ritrovate quella libertà che avevate dimenticato in oltre due anni di pandemia. Il corpo si muove, l’anima si fa più leggera, la mente si libera, gli occhi si muovono tra le stelle e i sorrisi di amici e sconosciuti.

PH Tamara Sini

Il Phi Beach è un grande salotto naturale, ma non nasce così come lo vedete. Prima di andare in scena viene curato in ogni centimetro dai suoi 160 dipendenti. Si parte dagli angolini: “è da lì che si capisce se la casa è perfetta e pronta a ricevere gli ospiti”, spiega Luciano. Qui la perfezione è una regola, non un obiettivo.

PH Tamara Sini

La “casa” ha riaperto le sue porte a tutti coloro che nell’estate 2022 vorranno far parte di questa “Repubblica del tramonto” in cui vige un’unica regola: togliere il freno, dimenticare gli schemi e divertirsi. Stare bene, vivere. Nel rispetto di tutti e di tutto, soprattutto della location. Perché la natura in questo angolo di Sardegna ha fatto le cose in modo meraviglioso e da 15 anni a questa parte il ruolo di Luciano e del suo staff è di prendere il bello, tenerlo in ordine, abbellirlo, esaltarlo e offrirlo al mondo. Niente di più, niente di meno, anche se forse è proprio questa la cosa più difficile.

PH Tamara Sini

Il Phi Beach è ripartito il 27 e 28 maggio con due serate magiche all’insegna della musica del guest resident dj Themba. Ora è aperto tutti i giorni con ingresso libero e consumazione facoltativa durante la settimana. Nel weekend e nei giorni prefestivi in cui è previsto un biglietto di ingresso. Sabato 4 giugno sarà in consolle Master Freeze.

 

Ma in una repubblica che si rispetti si vive a qualsiasi ora della giornata. Di giorno si gode appieno della spiaggia, la “Clicquot Island”, con il servizio di ristorante sul mare che a pranzo propone una cucina comfort fatta di finger food, pizze gourmet, maki sushi e barbecue.

PH Tamara Sini

La sera il ristorante del Phi Beach, gestito da Giancarlo Morelli e curato dallo chef executive Livio Pedroncelli, ospita poche decine di coperti con un servizio impeccabile e la vista mozzafiato sulla baia.

PH Tamara Sini

Questi sono solo alcuni dei punti forti che spiegano perché una volta che si è stati al Phi Beach si vuole sempre ritornare. Ma quali sono i principali? “Location, servizi e qualità” risponde senza pensarci Luciano. “Ah, ce n’è una quarta, molto importante – aggiunge – . Quello che vi sto dicendo è tutto vero”. Ed è difficile contraddirlo quando ci confessa che per lui il Phi Beach e la Sardegna sono “il posto più bello del mondo”.

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