Site icon cagliari.vistanet.it

Sant’Anna, il ricordo delle storiche partite di calcio nello sterrato a Stampace

Si scendeva da Castello o si arrivava da altri rioni di Cagliari, “armati” di tutto punto. Pantaloncini, magliettina, scarpette e ovviamente l’immancabile pallone. Il campo sterrato a fianco alla chiesa stampacina di Sant’Anna, nota per la sua travagliata costruzione, sino a una ventina d’anni era teatro di infinite partite di calcio tra ragazzi. Nelle mattinate estive, così come nei pomeriggi, fischio di inizio immaginario e via alle tenzoni sportive, accese forse anche da una qualche forma di sana competizione tra quartieri.

Un rettangolo di polvere e sterrato, nato dai “buchi” creati dai bombardamenti su Cagliari, diventato nei quarant’anni successivi meta degli amanti parrocchiani del pallone. Dalla gestione delle polisportive – indimenticata la “Mino Spano” – a quella dei volontari stampacini e cooperative, nel corso degli anni quello noto a tutti come il campo di Sant’Anna è andato avanti così, senza che qualcuno riuscisse a costruirvi qualcosa, per un motivo o per un altro.

Per tutti i ragazzi delle generazioni sino agli anni ’90, comunque, il campo di Sant’Anna aveva una caratteristica che lo rendeva il non plus ultra: era gratuito. Si accedeva dalle scalette sulla via Fara e via a lunghe “guerre” a suon di gol. Le porte e le delimitazioni del campo, poi, rendevano Sant’Anna una vera manna per chi magari era abituato ad accontentarsi di una piazzetta di quartiere per poter emulare Vieri o Del Piero.

Ginocchia sbucciate e gambe a pezzi, da Sant’Anna si tornava a casa contenti. E pazienza se a casa la mamma si lamentava del fatto che sembrava che al proprio figlio fosse caduto un muro addosso, tanto era impolverato. Il pensiero dei ragazzi era rivolto alla rivincita dell’indomani.

Un po’ per il calo demografico e un po’ per travagli burocratici, oggi per il campo di Stampace, tra la vie Fara e Santa Margherita, insieme al vicolo Sant’Efisio, le cose sono cambiate. Il suo ingresso è chiuso e anni fa cagliaritani e stampacini hanno visto lo sterrato trasformarsi in parcheggio e discarica, ripulito dall’opera pia di qualche volontario. Appena dietro lo spazio in cui sorgeva la porta da calcio, c’è il palco della compagnia dei Balestrieri Castel di Castro, ora parte del Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche.

Chissà se un domani si riuscirà a vedere qualcosa di nuovo nell’ex campo della parrocchia. Forse c’è chi sarebbe contento anche solo di rivedere qualche bella partita fra i ragazzi nati dopo il Duemila. Proprio come ai vecchi tempi.

Exit mobile version