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Il Cagliari perde ancora: il Verona espugna 2-1 l’Unipol Domus e continua l’incubo per i rossoblù

Continua l’incubo per il Cagliari, che esce a mani vuote dalla sfida interna contro l’Hellas Verona. Troppa confusione per i rossoblù che ora andranno a Salerno, nello scontro diretto per la salvezza, con l’acqua alla gola,

Primo tempo. Sold out all’Unipol Domus per una sfida che vale tantissimo per la classifica dei rossoblù di Mazzarri. Il pubblico accompagna calorosamente la squadra di casa che approccia il match con spirito propositivo. Il tecnico dei sardi decide di non tener conto delle tante diffide e schiera un undici dal messaggio chiaro: prima di pensare alla Salernitana c’è da concentrarsi sulla gara odierna. A pungere di più sono però gli ospiti, da subito si innesca un duello personale fra Lovato e Simeone. All’ottavo arriva la doccia fredda: proprio l’ex rossoblù scappa sulla destra e serve Barak in mezzo all’area, Cragno è battuto dal diagonale basso del ceco e il Verona si porta avanti. La rete non stravolge il copione della gara, il Cagliari cerca di non accusare il colpo e continua a tenersi alto e aggressivo senza però trovare l’imbucata giusta. Bisogna aspettare il 24’ per il primo vero squillo rossoblù, con Marin che impegna Montipò: punizione diretta all’incrocio, il portiere tocca in corner. Proprio sugli sviluppi dell’angolo è Altare a colpire la traversa con un colpo di testa dal cuore dell’area. Al minuto trentatré un nuovo brivido quando Faraoni arriva fino al fondo e costringe Cragno a smanacciare in angolo. Due minuti dopo Joao Pedro sfiora il sette con un destro dal limite: passa solo un altro giro di lancette e anche la sfortuna si accanisce, Keita si libera e calcia forte ma prende in pieno il palo alla sinistra di Montipò. A tre minuti dall’intervallo ci prova anche Grassi, ma senza trovare lo specchio da venti metri. Quarantaquattresimo, le occasioni sprecate vengono punite senza pietà quando Caprari fugge in contropiede e buca Cragno: proteste per un presunto fuorigioco, ma il Var check convalida. Si va al riposo con il Verona sopra di due reti e il pubblico comincia a rumoreggiare.

Secondo tempo. Deiola e Marin restano negli spogliatoi, Mazzarri prova a dare un nuovo volto al centrocampo inserendo Nandez e Rog. Appena cinque minuti e anche Pavoletti e Carboni vengono mandati in campo per Keita e Goldaniga. Il Cagliari cambia nei nomi ma non nell’atteggiamento, confuso e frettoloso. Dalla curva il pubblico becca pesantemente Simeone. I primi dieci minuti della ripresa vedono gli animi in campo scaldarsi, ma latitano le occasioni da una parte e dall’altra. Poi è ancora una volta Joao Pedro a caricarsi in spalla la squadra: il numero 10 calcia una punizione perfetta dal limite. Palla all’incrocio e Montipò battuto, è il gol che dimezza lo svantaggio e ridà carica ai rossoblù. Gli ospiti perdono certezze e provano a rinfrescarsi con un triplo cambio: dentro Gunter, Veloso e Lasagna. A un quarto d’ora dalla fine Pereiro sostituisce Bellanova: Mazzarri prova ad alzare il baricentro di un Cagliari costretto a inseguire. Lovato subisce una severa tacchettata sul capo da parte di Simeone (ammonito), ma i rossoblù hanno finito i cambi e il difensore torna in campo con una vistosa fasciatura. Un colpo di testa altissimo di Joao Pedro è uno dei pochi squilli, il forcing finale non prende corpo.

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Goldaniga (50’ Carboni), Lovato, Altare; Bellanova (75’ Pereiro), Deiola (46’ Rog), Grassi, Marin (46’ Nandez), Dalbert; Keita (50’ Pavoletti), Joao Pedro. A disposizione: Aresti, Radunovic, Lykogiannis, Ceppitelli, Zappa, Baselli. Allenatore: Mazzarri.

VERONA (3-4-2-1): Montipò; Tameze, Ceccherini (73’ Sutalo), Casale; Faraoni, Hongla (65’ Gunter), Ilic (65’ Veloso), Depaoli; Barak (65’ Lasagna), Caprari (83’ Retsos); Simeone. A disposizione: Chiesa, Dawidowicz, Lazovic, Frabotta, Bessa, Praszelik, Cancellieri. Allenatore: Bocchetti.

Arbitro: Orsato di Schio.
Marcatori: 8’ Barak, 44’ Caprari, 56’ Joao Pedro
Ammoniti: Barak, Tameze, Hongla, Simeone, Carboni

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