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Ritorna Monumenti Aperti: 39 comuni sardi mettono in mostra le loro bellezze. Ecco il programma

Genuri - Nuraghe San Marco

Dopo la versione completamente in digitale del 2020 e quella mista del 2021, finalmente l’edizione 2022 di Monumenti Aperti vedrà, dal 23 aprile al 5 giugno, il ritorno di volontari e pubblico nei monumenti, nelle strade e nelle piazze di 38 comuni della Sardegna. Nell’autunno spazio al programma nazionale. Per la prima volta, la manifestazione si terrà sotto l’Alto Patrocinio del
Parlamento Europeo.

Così Massimiliano Messina, presidente dell’associazione Imago Mundi OdV: “Nonostante i due anni difficili trascorsi, non ci siamo mai fermati, le estreme criticità affrontate non ci hanno impedito di continuare a muoverci e guardare avanti. Nel 2021 abbiamo comunque, fortemente, voluto festeggiare il quarto di secolo di vita di Monumenti Aperti, lanciando un segnale chiaro di speranza e di voglia di ripresa, con un ritorno parziale in presenza del nostro bello, come recita lo slogan della manifestazione di quest’anno, del ‘nostro’ patrimonio, delle ‘nostre’ comunità,
dei ‘nostri’ volontari, primi attori del progetto. Con la ventiseiesima edizione ripartiamo dall’alveo temporale tradizionale, la primavera, per marcare il desiderio di far tornare Monumenti Aperti a essere quella festa di comunità, appunto, quel rito collettivo, che è sempre stato. Ci incoraggia e dà forza il fatto che il numero dei comuni sia cresciuto rispetto alla scorsa edizione, che la rete delle autonomie locali e dei territori confermi l’interesse immutato verso il progetto con nuovi ingressi, Dorgali, Ittiri, Tuili, e rientri importanti, per esempio Sassari e Carbonia. Tutte significative le presenze a livello regionale, così come si conferma la dimensione nazionale, ormai consolidata, della manifestazione. E’ ormai arrivato il momento di sfidare il futuro dando vita alla Fondazione di comunità di patrimonio Monumenti Aperti, per garantire e migliorare le prospettive del nostro progetto”.

IL PROGRAMMA REGIONALE

Sono 39 i comuni che aderiscono quest’anno alla manifestazione, lungo sei fine settimana dal 23 aprile al 5 giugno. Un numero ancora lontano dai dati pre-COVID, in cui erano mediamente almeno 60 le amministrazioni presenti, ma certamente in netto aumento rispetto allo scorso anno. Le amministrazioni locali renderanno disponibili 500 monumenti, affidati alla gestione e racconto di oltre 15.000 tra studenti, in netta prevalenza, e volontari.

Tra i comuni aderenti, molte le conferme e qualche novità come Dorgali, Ittiri e Tuili che partecipano per la prima volta, ma anche alcuni graditi ritorni come Assemini, Carbonia, Elmas, Guspini, Monserrato, Ovodda, Pabillonis, Sanluri, Sardara, Sassari, Serramanna, Siddi, Villanovaforru e Villanovafranca.

Questo dunque il calendario delle date sarde, che sarà completato in autunno dal tour nazionale della manifestazione: 23/24 aprile Iglesias e Tissi (solo 24 aprile); 7/8 maggio Carbonia e Padria; 14/15 maggio Dorgali, Monserrato, Oristano, Ovodda, Pula, Serramanna e Villanovafranca; 21/22 maggio Cagliari, Genoni, Ittiri (solo 24 maggio), Ploaghe, Porto Torres, Sassari, Siddi e Villanovaforru; 28/29 maggio Cossoine, Cuglieri, Genuri, Monastir, Pabillonis, Quartu Sant’Elena, Sanluri, Selargius e Tuili; 4/5 giugno Assemini, Elmas, Gavoi, Guspini, Muravera, Neoneli, Ossi, Sardara, Uta e Villaputzu.

I LUOGHI DI MONUMENTI APERTI 2022

“Il nostro bello” sono i valori che hanno accompagnato le nostre comunità nel corso del tempo e che, nel dialogo con paesaggi e ambienti naturali in continua evoluzione, esprimono ancora oggi stratificazioni culturali uniche e irripetibili, che diventano parte fondante delle nostre identità collettive più profonde e repertorio di esperienze concrete, da trasmettere alle generazioni future. Anche in questa edizione di Monumenti Aperti questo spirito è riconoscibile nella straordinaria varietà di testimonianze materiali e immateriali che raccontano il cammino delle comunità dell’Isola, dal Nord al Sud. Per l’età preistorica e protostorica, si passa dal vasto repertorio di evidenze prenuragiche e nuragiche di tanti centri sardi, come Villanovaforru, con il Parco Archeologico Genna Maria, Quartu Sant’Elena, con il nuraghe Diana, e Padria, con il Nuraghe Longu, fino ad arrivare alle tracce materiali delle raffinate comunità fenicie e puniche che legarono i
propri destini all’Isola, come nel caso di Monte Sirai a Carbonia, quest’anno nuovamente nella rete di Monumenti Aperti dopo diversi anni di assenza. Diverse le testimonianze della lunga dominazione di Roma sulla Sardegna, come a Porto Torres, l’antica colonia di cives romani di Turris Libisonis, e a Cagliari, la Karales capitale della provincia Sardinia et Corsica. In tutta l’Isola sono ancora previste le aperture dei monumenti più rappresentativi del periodo medievale, dal castello di Sanluri, al centro delle vicende che hanno messo fine all’esperienza dei giudicati
sardi, alle mura di Iglesias, l’antica Villa di Chiesa, cresciuta sotto gli auspici del conte pisano Ugolino della Gherardesca e del Comune di Pisa, nel contesto delle lotte per il controllo dei ricchi giacimenti argentiferi del sud Sardegna. L’edizione di quest’anno di Monumenti Aperti è anche l’occasione per conoscere le articolate manifestazioni artistiche legate ai mutamenti nel tempo della sensibilità religiosa dei sardi. Tra le chiese di età altomedievale è di particolare significato la riapertura della chiesa di San Giovanni ad Assemini, con al suo interno le eccezionali tracce epigrafiche in lingua greca dell’arconte Torcotorio, della moglie Getite e di Nispella. Anche in questa edizione non manca la presenza di gioielli architettonici di assoluto valore, pur meno noti al grande pubblico, come la chiesa romanica di San Giuliano a Selargius o la chiesa di Santa Giulia di Padria, splendido esempio di edificio in stile gotico-aragonese ascrivibile all’età moderna. Diverse le proposte che parlano del passato contemporaneo della Sardegna. Fra tutte, si segnala il rientro della Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, cuore industriale dell’ambiziosa città di fondazione
del Novecento italiano, che lega il suo nome allo sfruttamento dei combustibili fossili del Sulcis in età fascista. Ma “il nostro bello”, riguarda anche tante aree naturalistiche, come le proposte dell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari, già in passato tra le proposte più gradite dal pubblico, o l’itinerario del Parco di Molentargius e Saline, in partenza da Quartu, con uno sguardo aperto sulle meraviglie del Golfo degli Angeli.

IL CONVEGNO

Come ogni anno Imago Mundi, nel percorso di Monumenti Aperti, propone un convegno nazionale per confrontarsi con le innovazioni e le buone prassi di valorizzazione del patrimonio culturale. Anche quest’anno il convegno si svolgerà nell’autunno e vedrà un focus sulle Fondazioni di Comunità̀ e di scopo come modelli da interpretare. Come noto, le Fondazioni di Comunità̀ sono enti non profit con personalità̀ giuridica, privata e autonoma nati e sviluppati anche su iniziativa di soggetti istituzionali, economici e del Terzo Settore di uno specifico territorio. Si pongono come scopo quello di migliorare la qualità̀ della vita della comunità̀ presso la quale sorgono e operano come snodo fra le parti sociali presenti in una specifica area geografica lavorando con loro sui
bisogni emergenti e sull’implementazione della cultura. Il convegno intende affrontare l’esigenza da cui sono nate le Fondazioni di comunità̀ anche in relazione alla visione delle priorità̀ del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, relative al patrimonio culturale e ai nuovi sviluppi della governance. Il convegno intende inoltre portare un contributo concreto allo studio e alla replicabilità̀ di modelli di Fondazioni di comunità̀, grazie alla presenza di relatori di qualità̀ che possano illustrare e aiutare a confrontare esperienze differenti, mettendo insieme sia istituzioni pubbliche che enti del terzo settore. Il convegno è realizzato grazie ai contributi concessi dal Ministero della Cultura e dalla RAS LR n.14/2006.

LE ISTITUZIONI ADERENTI

Per la prima volta, la manifestazione si terrà sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo. Anche per questa edizione 2022 la Presidenza della Repubblica Italiana ha voluto inviare a Monumenti Aperti la Medaglia, quale Premio di Rappresentanza, insieme agli auguri per il successo dell’iniziativa. Numerosi e prestigiosi i patrocini che la manifestazione ha ricevuto per questa edizione, a partire dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che affianca la manifestazione per il secondo anno consecutivo, dalla Presidenza della Camera dei Deputati, dai Ministeri della Cultura e dell’Istruzione, dalla Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna e dal Comune di Cagliari. Monumenti Aperti, coordinata su base nazionale dall’associazione Imago Mundi OdV, è realizzata in Sardegna in partnership con la Fondazione di Sardegna. Sponsor tecnici Arti Grafiche Pisano e CTM spa, media partner Radio X e Eja TV, in collaborazione con BES – Best Events Sardinia.

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