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Cantori, la tradizione riparte anche dai bambini: da Villanova le voci della Settimana Santa

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Al via la Settimana Santa nel cuore di Cagliari, a Villanova i preparativi dei riti solenni, patrimonio eterno della nostra tradizione.

Alla chiesa di San Giovanni sono alte le voci dei cantori, pronti a uscire in occasione delle importanti giornate pasquali. In tanti sono pronti a ripartire dopo due anni di stop forzato da pandemia.

Mascherina e visiera al viso, i canti della Passione di Cristo da mesi si preparano con cura. Una tradizione portata avanti con costanza, anche con l’aiuto dei bambini, nel corso degli anni diventati sempre più “merce rara”, ma che nonostante tutto riescono a essere presenti in questa Pasqua di rinascita dopo il Covid.

Certo, sono lontani i tempi delle fiumane di bimbi, al passaggio del Cristo in processione. Abiti candidi e voci bianche, pronti a intonare una tradizione spesso ereditata dal papà e dal nonno, e a portarla avanti da adulti.

Oggi, tra modernità e distacco dalla vita di quartiere, sembra difficile, ancor di più se si pensa al calo demografico. Eppure, a Villanova c’è ancora chi crede ancora nel valore della tradizione.

“Più o meno sono una quindicina, contando anche gli adolescenti, un po’ più grandicelli”, spiega Giorgia Pergola, 22enne, che sin da piccolissima porta avanti una tradizione, quella dei canti all’Arciconfraternita della Solitudine a San Giovanni, ereditata dalla famiglia. “Quelli più piccolini sono circa 7 o 8”, spiega.

Oggi Giorgia è la giovanissima guida dei bimbi che, come lei, vogliono portare avanti questa cultura. Come la piccola Marta, ad esempio, 10 anni di età e nel suo cuore la grande passione per il mondo dei cantori, ovviamente ereditata dall’intera famiglia, villanoviana doc.

“Prima le famiglie erano più numerose e il quartiere era certamente più abitato”, il commento di Giorgia, “per qualcuno, poi, non è facile partecipare alle prove, che prima della Settimana Santa si tengono quasi quotidianamente. E allora c’è chi preferisce fare altro. Ma comunque, anche se pochi, siamo contenti dei bimbi che quest’anno sono qui e speriamo ne arrivino sempre altri”.

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