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Lo sapevate? L’Elicriso, pianta tipica della Sardegna, è efficace anche per curare la psoriasi

Lo sapevate? L’Elicriso, pianta tipica della Sardegna, è efficace anche per curare la psoriasi.

L’elicriso esplica una buona azione antinfiammatoria sulla cute irritata, specialmente nel caso di dermatiti, eczemi, orticarie e soprattutto sulla pelle affetta da psoriasi. In questo caso si può bere il decotto e applicare l’olio di elicriso sulla zona interessata, fino ad assorbimento completo.

La psoriasi è uno stato cronico di infiammazione della pelle che oltre a creare periodi di fastidiosissimo prurito va a pesare sulla qualità della vita di chi ne è affetto. Spesso sorgono infatti ripercussioni nei rapporti interpersonali difficili da sostenere, soprattutto in quanto le placche colpiscono spesso le mani ed il viso, oltre a piedi e articolazioni zone più nascoste, ovvero parti del corpo con cui tutti i giorni socializziamo.

I sintomi della psoriasi si manifestano con la presenza di lesioni cutanee come placche rosse desquamate o pustole e macchie nei casi più gravi. A volte si può scambiare una semplice dermatite per psoriasi ma rimane di grande importanza il trovare rimedio ai fastidi o quantomeno la loro minimizzazione.

Utile per combattere la psoriasi è questa pianta tipica delle zone più aride del Mediterraneo.

 

 

Quella più diffusa in Sardegna è la sottospecie italicum microphyllum e si trova anche in Corsica e nelle Baleari concentrata soprattutto nelle zone aride vicino al mare e, all’interno, nei terreni pietrosi. Il suo gradevole profumo è utilissimo per tenere lontane la tarme e i lepisma saccharina, i pesciolini d’argento, e profumare la biancheria.

foto Riza

Un tempo le piante di elicriso, chiamato anche Frore’e Santu Juanne, venivano utilizzate per bruciare le setole dei maiali macellati, perché conferivano un gradevole aroma al lardo. Mentre le sue foglie possono essere utilizzate per aromatizzare i cibi esattamente come la salvia e il rosmarino, da questa pianta si estrae anche un olio adatto ad insaporire alcuni cibi.

I fiori di elicriso, mantengono le loro caratteristiche, colore e profumo anche essiccati, basta raccoglierli e lasciarli essiccare qualche settimana appesi capovolti e in un luogo asciutto, sembreranno freschi e dureranno moltissimo. Vengono utilizzati per la realizzazione di composizioni di fiori secchi anche a livello industriale.

L’elicriso trova largo impiego in cosmetica, dove viene utilizzato come stabilizzante per profumi. Ma è soprattutto in ambito terapeutico che si utilizza. Recenti ricerche hanno dimostrato che l’elicrisina, possiede ottime virtù curative. Questa sostanza, che contiene oli essenziali, acido caffeico, acido ursolico e resine costituisce un vero toccasana per le patologie dell’apparato respiratorio, in particolare asma e bronchiti. Antinfiammatoria, antiedemigeno, analgesico, decongestionante, antiallergico, antieritematoso, fotoprotettivo è utile per la cura delle malattie reumatiche, epatiche, delle flebiti, delle cefalee e perfino nelle ustioni e per curare i geloni e sotto forma di unguento l’elicriso si è rivelato efficace anche nella cura della psoriasi.

Il suo nome deriva dal greco, helios che significa sole e chrysos, oro, per il colore dei fiori. L’elicriso veniva raccolto la sera prima di San Giovanni e suddiviso in mazzetti che si immergevano nell’acqua e venivano lasciati una notte a bagno. Il mattino della festa di San Giovanni, ci si lavava le mani con l’acqua così aromatizzata. Nel nord Sardegna invece veniva utilizzato per alimentare i fuochi di San Giovanni, tradizione vuole che i ragazzi in coppia, maschio e femmina, tenendosi per mano, saltassero il falò e diventando “cumpari e cumari de miccarori” , (compari di fazzoletto).

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