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Vi ricordate? Albino Tivinio, barbiere degli orfani e il suo storico salone nel rione Marina

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Forbici e rasoio, quelli di un tempo, quando barba e capelli si facevano in piccoli saloni, tra una chiacchierata e l’altra. Nel rione Marina il ricordo dello storico barbiere Albino Tivinio, volto mai dimenticato nella via Cavour e oggi raccontato dalle parole del figlio Maurizio, 62enne, anche lui con un breve passato fra schiuma e saponi, ora però in forza nella Guardia di Finanza.

“Mio padre era una persona splendida, un gran lavoratore a cui tutti hanno voluto bene. Lui era sempre disposto a chiacchierare e nel suo salone sono nate tante amicizie”. Maurizio racconta gli esordi di suo papà Albino, classe 1931, figlio di un marmista, che ha imparato a fare il barbiere mettendosi a bottega, come tanti, e poi piano piano, acquisita l’esperienza, arrivato all’autonomia con la sua barberia, cuore e anima di un intero rione.

Una vita di lavoro, sino alla fine, quando negli anni Duemila, ha dovuto dire basta, per ovvie ragioni di età. “Quando noi figli eravamo ragazzini, mio padre non si stancava mai di lavorare. Anche il lunedì, normalmente giorno di chiusura dedicato all’affilatura dei ferri, lui prestava comunque servizio fuori dal salone”.

Alla Marina, anche anni dopo la sua chiusura, in tanti hanno ricordato quella barberia di via Cavour, con i suoi sedili e i divanetti, gli attrezzi del mestiere sempre lì, e l’immancabile cavallino riservato ai più piccini. Un punto di ritrovo, dove si parlava di tutto e chiunque si conosceva. E Albino, con forbici e pettini, era pronto ad aiutare i più bisognosi. “Ricordo che negli anni ’70, circa, mio padre andava a tagliare i capelli in un istituto di viale La Plaia per bimbi orfani e abbandonati, regalando loro anche qualche caramella. Lì c’era un bimba, Renatina, che i miei genitori avrebbero tanto voluto adottare”.

Negli anni ’80, tra la via Cavour e la via Roma, la costruzione dell’attuale palazzo del consiglio regionale. Ed ecco allora Albino diventare il barbiere degli onorevoli. Sempre lì, nel suo salone sotto casa, e sempre con il suo solito stile. Chiacchierando con tutti e condividendo le sue idee.

Oggi Albino Tivinio non c’è più. Nell’ottobre 2020, infatti, lo storico barbiere della Marina, prossimo ai 90 anni, si è spento in una clinica di Vallermosa, prostrato dalla perdita della moglie e della figlia. Ma nel cuore del figlio Maurizio rimane vivo più che mai. “Negli ultimi anni amava sempre fare passeggiate nel quartiere Marina e ritrovare i suoi amici. Vide che la sua vecchia bottega era rimasta, come tuttora lo è, un salone da barbiere. E di questo ne era orgoglioso”.

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