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Simona e Michele, genitori di tre figli e un sogno: costruire una casa famiglia per bimbi con disabilità

Mamma di tre figli, due biologici e una adottata, con disabilità. Tra loro, anche tre cani, due gatti e un cavallo. Una bella famiglia sarda allargata, quella della 41enne Simona Cao e suo marito Michele.

Lei un veterinario di Cagliari, lui un ingegnere. Ma oltre la passione per le proprie professioni, anche la sensibilità verso bimbi e adulti più in difficoltà. Lavoro di cuore ed ecco la nascita della loro Cooperativa Sociale “Killia”, che da sette anni è un aiuto per le persone fragili. Ora per questa bella famiglia di Sardegna un obiettivo da raggiungere: realizzare una casa famiglia per i bimbi con disabilità.

Coraggio, passione e amore per Michele e Simona. L’impegno di due figli e il grande cuore di adottarne un’altra, Asia, bimba di sei anni con disabilità e il desiderio di una mamma e un papà. E la coppia cagliaritana non ha esitato nemmeno un momento. “È stata una scelta condivisa. Abbiamo voluto adottare una bimba a ‘rischio sanitario’. Un’adozione nazionale, lei nata a Roma ed è una bimba con disabilità e ritardo globale nello sviluppo. Quando è entrata nella nostra famiglia non aveva neanche sette mesi e ora fa la prima elementare. Un’esperienza fantastica, una cosa che rifaremmo altre volte”, spiega Simona.

 

Amore grande ed enorme coraggio per la coppia, anche di fronte alle mille difficoltà burocratiche che ha dovuto affrontare, soprattutto nei due anni di pratiche di adozione. “Eravamo pronti per tutto quello che avremmo dovuto fare per Asia, come le cure, le terapie e in generale le problematiche che avrebbero potuto esserci. Ma niente ci ha spaventato”.

 

Una quotidianità vissuta nella totale serenità, con la gioia, provata da mamma Simona e papà Michele, di crescere i loro tre bimbi, anche con i piccoli e i grandi problemi della vita. “È stata bellissima la totale integrazione tra lei e i nostri primi due figli, che hanno sempre saputo tutto. Non c’è mai stata nessuna differenza fra loro e niente è stato nascosto. Anche la piccola sa della sua disabilità. Abbiamo vissuto tutto nella piena normalità, senza spaventarci. Certo, la difficoltà è stata incastrare la routine quotidiana e le sue esigenze. Ma sono cose che possono esserci sempre”.

 

Dall’esperienza dell’adozione di Asia nasce il progetto della casa famiglia Killia. “Inizialmente a nostra figlia non era stata riconosciuta la sua disabilità – spiega Simona – e ci siamo resi conto che molti bambini sono in questa situazione, non ricevendo adeguate cure. Noi quindi vorremmo dare vita a una casa famiglia a Selargius che possa accogliere e supportare i bambini con disabilità verso l’adozione da parte delle famiglie, che vogliono fare la nostra stessa scelta”. Purtroppo, anche qui, l’intoppo della burocrazia. “Il comune e i tecnici sono stati fantastici, approvando subito il progetto. Tuttavia, la pratica da quasi un anno è ferma in Regione”.

 

Aiuto alle persone, anche grazie al supporto degli amici a quattro zampe, tanto cari al veterinario Simona. “All’interno del progetto e della futura casa famiglia c’è la pet-therapy, rivolta anche agli esterni.  Attraverso la relazione con gli animali si possono raggiungere obiettivi di aiuto per bambini e ragazzi”.

 

Tanto coraggio da parte di Simona e Michele nella volontà di coronare il loro sogno. “Sì, la burocrazia ci spaventa. Ma presto faremo una raccolta fondi per la ristrutturazione della struttura, che consideriamo fondamentale per la società. Ma possiamo contare sull’appoggio di tanti amici e familiari sempre accanto a noi”.

 

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