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PPR. Piscedda (PD): “Sbagliato stravolgerlo. Meno male che c’è la Corte Costituzionale”

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«Da diversi giorni leggo sui giornali e sui social considerazioni in merito alla Sentenza della Corte Costituzionale n.257/2021 inerente l’illegittimità delle norme regionali di interpretazione del PPR.
Considerazioni autorevoli in virtù dei ruoli di chi le avanza. Si paventa un attacco frontale alla potestà decisionale dei sardi, al nostro Statuto, ed addirittura all’autonomia speciale costituzionalmente garantitaci. Con un malcelato obbiettivo di “captatio benevolentiae” bipartisan, si è anche puntato il dito sull’ex Presidente Soru, indicandolo colpevole, insieme all’ex Ministro Rutelli, dell’intesa del 2007 tra Regione e Governo. Intesa che prevedeva, nel caso in cui la Regione avesse voluto modificare il PPR, l’apertura di un tavolo congiunto, di “co-pianificazione”, tra Regione appunto e Ministero. Ho letto con la dovuta attenzione, ma ho poi girato pagina».

Lo afferma Valter Piscedda, vice capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale.

«Oggi ho letto l’appello del Presidente del Consiglio Regionale rivolto a tutta la politica sarda, ad ogni livello, per affiancare il Presidente Solinas nel suo percorso di rivendicazione di maggior autonomia e sopratutto nel suo intento di rimodulare la copianificazione concordata nel 2007 – prosegue Piscedda -. Tralascio i commenti sul fatto che queste considerazioni e questi appelli non avvengano nel Parlamento dei Sardi, il Consiglio Regionale, ma nei giornali: il che la dice lunga sul vero concetto di autonomia di questa amministrazione a trazione sardo leghista. A questo punto mi sono sentito interpellato. Non volendomi arrogare il diritto di parlare a nome di tutto il Partito Democratico, che spingerò affinché in sede di Congresso Regionale assuma una posizione ufficiale, parlo qui da Vicecapogruppo del PD in Consiglio Regionale, ed anche da ex Sindaco. Parlo per dire che il PPR è stato un fiore all’occhiello dell’intera produzione legislativa regionale, che ci ha posto su un livello altissimo di virtuosità, presi ad esempio in tutta Italia. Parlo per dire che quel PPR fu certamente sognato, scritto e sottoscritto da Renato Soru, ma fu l’intera classe politica che allora governava la Sardegna a volerlo e ad approvarlo, con ampissimo consenso popolare. Che bene fece quella classe politica a prevedere la copianificazione col Governo in caso di modifica: il paesaggio è infatti un bene superiore a questa o quell’altra Giunta Regionale, a questo o a quell’altro Governo».

«Copianificazione non significa impossibilità di modifica, significa semplicemente leale collaborazione tra diversi soggetti che insieme scelgono di operare per il raggiungimento del bene comune – conclude l’esponente dem -. Da ex Sindaco di un Comune obbligato a farlo, affermo con cognizione di causa che adeguare i PUC al PPR è un’operazione politica ed amministrativa assolutamente possibile, come dimostra l’esperienza del Comune di Elmas (e non solo). Sono passati ormai 15 anni dall’approvazione del PPR, e probabilmente una revisione delle sue procedure di approvazione ci può stare, ma sia chiaro che modificare le procedure non può significare stravolgerne gli obbiettivi di tutela e di valorizzazione del territorio. In sostanza, quindi, dico: “meno male che la Corte c’è..”».

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