Site icon cagliari.vistanet.it

Lo sapevate? Che cosa si intende con il proverbio sardo “Bolli s’ou, sa pudda e s’arriali”?

Lo sapevate? Che cosa si intende con il proverbio sardo “Bolli s’ou, sa pudda e s’arriali”?

Detto proverbiale antico che si riferisce a una persona pretenziosa, smodata e che non si accontenta. Spesso l’espressione viene rivolta verso chi è viziato e ha la cattiva abitudine di credere che tutto gli sia dovuto.

Secondo il detto, infatti, questa persona vorrebbe il prodotto, l’uovo (s’ou), la gallina (l’azienda in generale, che produce, sa pudda) e il denaro (s’arriali).

S’arriali era il Reale, moneta introdotta durante il periodo spagnolo (Real) e poi conservata durante quello piemontese. Furono addirittura gli aragonesi a introdurla.

Reale in realtà è il nome di moltissime monete di varie dimensioni e valore emesse da moltissimi stati in Italia e fuori.

Il reale grosso era un grosso d’argento fatto coniare ad Alghero da Alfonso V d’Aragona nel 1442 dal peso di 3,11 g, affiancato da un reale minuto di 0,85 g.

Il reale aragonese (o semplicemente aragonese) era un grosso d’argento coniato a l’Aquila nel 1443 su concessione di Alfonso I d’Aragona dal valore di 15 tornesi.

Il reale di Carlo d’Angiò’ era una moneta d’oro emessa Carlo I nella nuova zecca di Barletta nel 1266. Dopo il 1278, quando fu chiusa la zecca di Barletta, la coniazione passò a Napoli dove era stata creata la nuova zecca reale. Doveva sostituire, con lo stesso peso e titolo, l’augustale di Federico II.

In era moderna i reali d’argento battuti in Italia più noti sono:

il reale del Monferrato: Ferdinando Gonzaga (1613 -1626), il reale di Genova (1666), il reale di Massa: Alberico II Cybo-Malaspina (1662), il reale di Sardegna: emesso dai Savoia per la Sardegna, valeva 1/4 di lira o 1/300 di scudo sardo. L’ultimo fu battuto nel 1812, da Vittorio Emanuele I.

Per questo motivo il detto potrebbe risalire ai tempi della dominazione spagnola ma anche piemontese.

La persona quindi potrebbe accontentarsi di un uovo (ricordiamo anche il detto “meglio un uovo oggi che la gallina domani”, che a questo proverbio si ricollega indirettamente), o al limite de sa pudda (niente male, una gallina che fa le uova..). Ma la persona pretenziosa vuole tutto, quindi si merita una ramazina con questo vecchio proverbio isolano.

 

Una variante del detto è anche “non fait a tenni s’ou, sa pudda e s’arriali”: il senso anche in questo caso non cambia. Anche qui infatti l’invito è per una persona che deve abbassare le proprie pretese, perché si raggiunga un compromesso, attraverso una rinuncia.

 

Un detto semplice, diretto, basato su concetti semplici e immediati, alla portata di tutti, specchio di una società agropastorale come quella sarda.

 

“Bolli s’ou, sa pudda e s’arriali”, potrebbe essere l’omologo sardo del proverbio “Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”.

Exit mobile version