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“Breath”, l’ultima opera di Manu Invisible dedicata a George Floyd e alle vittime di abuso di potere

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Manu Invisible ha pubblicato la foto della sua ultima opera, “Breath”. Un murale che aveva annunciato ieri in un post in cui rivelava di aver subito violenze fisiche, quando era ancora minorenne, da parte di un poliziotto.

«Sono rimasto troppo in silenzio su una tematica che invece ha scosso il mondo intero – spiega l’artista -. Forse avevo bisogno di prendermi il giusto tempo per riflettere, per “respirare”. C’é chi a differenza mia non ha potuto prendersi quel “respiro”, perché c’é chi gliel’ha impedito. Il 25 Maggio 2020 venne a mancare un uomo, una persona, un’altra anima in questo mondo, ancora colmo di disuguaglianza: era quella di George Floyd».

«In quest’opera ho voluto eclissare definitivamente l’inquinamento visivo provocato dal relitto di quel furgone abbandonato a se stesso, creando apertura, profondità di campo e “respiro” – prosegue il writer -. Quest’opera mi ha insegnato che si può cancellare un’immagine ma non ciò che simboleggia, si può nascondere, insabbiare un accaduto, ma prima o poi verrà a galla rafforzandosi. Quest’opera mi ha insegnato, quel poco che ha da insegnare la morte di una persona. E ci sarà sempre “respiro” e fiato per parlare di tragedie simili. “Breath” Spray on abandoned van 4 x 2 m Unknown area 2021».

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