Site icon cagliari.vistanet.it

7 novembre 1628, la passeggiata di don Abbondio e le minacce dei bravi: è l’inizio dei travagli di Renzo e Lucia

7 novembre 1628, per qualcuno una data storica qualunque, magari coincidente con qualche evento specifico. Ma per gli amanti della letteratura, specie quella scolastica, questa giornata segna l’inizio della vicenda raccontata dal romanzo “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.

Per i lettori di ogni generazione, indubbiamente rimane immortale l’incipit “Quel ramo del lago di Como…” nella lunga descrizione, a fare da prologo, del paesaggio di Lecco, area geografica ha inizio la vicenda.

Ecco allora che la sera del 7 novembre 1628 è ricordata come quella della passeggiata di don Abbondio, il parroco del paese lecchese, mai nominato specificatamente dall’autore, che avrebbe dovuto sposare i due protagonisti popolani Renzo Tramaglino e Lucia Mondella. Ogni cosa sembrava pronta infatti, quando quella sera il curato viene minacciato dai due bravi del “cattivo” del romanzo, don Rodrigo, incapricciato della ragazza. Le nozze non devono essere celebrate. Immortale l’espressione, rimasta nella memoria di studenti ed ex studenti, “Questo matrimonio non s’ha da fare…”.

Preso dal terrore, il prete cede alle minacce dei bravi. Il giorno dopo ecco le scuse rifilate ai due poveri sciagurati e nozze rinviate a tempo indeterminato. Per Renzo e Lucia è l’inizio dei travagli; per i lettori invece al via una trama lunga, articolata e appassionata, strutturata in oltre trenta capitoli, che ha accompagnato il percorso scolastico di generazioni di studenti.

Exit mobile version