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I posti più belli della Sardegna: Santu Lussurgiu, anima agropastorale tra boschi e sorgenti rinomate

I posti più belli della Sardegna: Santu Lussurgiu, anima agropastorale tra boschi e sorgenti rinomate.

I posti più belli della Sardegna: Santu Lussurgiu, anima agropastorale tra boschi e sorgenti rinomate Se vorrete passare dei giorni di relax tra boschi, aria salubre e sorgenti di acque freschissime, in un borgo caratteristico immerso nel verde, Santu Lussurgiu fa al caso vostro. In qualsiasi stagione, se amate il Carnevale e se siete interessati alle architetture medievali, sul versante sud-orientale del Montiferru, a circa 500 metri di altitudine, troverete il luogo ideale. A metà strada tra Oristano e Bosa, vi immergerete in un luogo dalla storia millenaria, scelto per il suo clima e la sua tranquillità nel periodo della Rivoluzione Francese da nobili e letterati, sostenitori degli ideali francesi, motivo per il quale il borgo si schierò in prima linea contro il regno Sardo – piemontese al fianco di Giovanni Maria Angioy.

Fiore all’occhiello di Santu Lussurgiu è sicuramente la frazione di San Leonardo di Siete Fuentes, borgo medievale in parte abbandonato in una foresta e impreziosito da una bellissima chiesa romanica e dalle sue famose fonti di acque oligominerali.

Il borgo di Santa Lussurgiu è caratterizzato da strette vie acciottolate, antiche case di pietra a torre con i caratteristici architravi e porte con antichi batacchi.

Il paese è immerso in un paesaggio di rocce e boschi. Le radici neolitiche  e quelle nuragiche sono testimoniate da diverse domus de janas, dal  villaggio di monte Agudu, da tombe di Giganti e alcuni nuraghi.

Da visitare la chiesa di Santa Croce (1185, intorno alla quale si sviluppò il primo borgo) e della Madonna degli Angeli in stile tardo-gotico. Anche i dintorni di Santu Lussurgiu offrono una miriade di sorgenti che danno vita a torrenti e cascate, tra cui s’Istrampu de sos molinos. Querce e castagni fanno da cornice a colline popolate da cervi e mufloni. In paese l’abitato e la rete viaria medievale sono stati in parte preservati: strade tortuose e ripide in acciottolato si inerpicano tra case in pietra basaltica e tufo. Nei vari rioni potrete visitare le antiche botteghe artigiane che costruiscono e riparano magnifici tappeti, coltelli e attrezzature per cavalli, animali che qui nel Montiferru sono quasi venerati (nel mese di giugno si tiene la Fiera Regionale del Cavallo, chiamata Cavallinfiera).

Tutto si mescola nella tradizione e la festa più importante è il carnevale, che qui prende vita con sa Carrela ‘e nanti, una corsa a cavallo sfrenata su una strada sterrata del centro, mentre le cantine aperte del paese offrono vino a chiunque. La corsa è preceduta dai Cantigos in Carrela, esibizioni canore secolari.

In paese merita una visita il museo della tecnologia contadina, ospitato in una casa padronale del Settecento.

L’anima agropastorale di Santu Lussurgiu pervade feste, strutture e attività e insieme al cavallo, qui si esprime al meglio anche con l’allevamento del rinomato bue rosso, l’unica carne che viene fatta frollare in Sardegna e produce tagli di altissima qualità. Prelibati sono anche il formaggio casizolu (fresco o stagionato) e l’acquavite, che qui viene talvolta aromatizzata.

Come arrivare

Da Cagliari sono 133 km, un’ora e mezza circa sulla 131 sino al bivio dopo Paulilatino, poi pochi km sulla sp 65.

Dove dormire

Hotel Antica Dimora del Gruccione, Via Michele Obinu, 31. Telefono: 0783 552035. Ospitato in una tenuta del XVII secolo, a conduzione familiare con tutti i comfort moderni, muri a vista, aree lounge e magnifici arredi.

Dove Mangiare

Sempre al Gruccione, cucina semplice e casereccia, prodotti del posto, ottimi vini. Da assaggiare “Su Ghisadu”, spezzatino divino.

Cosa comprare

Con i dolci, i tappeti, l’acquavite e i formaggi, rinomati anche i coltelli artigianali.

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