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Oggi è San Bartolomeo: nell’omonimo rione cagliaritano la festa del protettore di macellai e beccai

san bartolomeo

Foto di repertorio della redazione, scatto di Maurizio Atzeni.

Sino a pochi anni fa, prima che in tutto il mondo la pandemia di Covid-19 condizionasse la nostra vita, le celebrazioni e la festa di San Bartolomeo richiamavano un nutrito numero di persone nell’omonimo borgo cagliaritano, ai piedi del viale Calamosca. Oggi, nel giorno della sua festa, resiste il carattere religioso fra i pochi abitanti del rione, in onore del martire protettore di macellai e beccai.

Secondo alcune fonti storiche, riportate in manuali di storia sarda, il culto di San Bartolomeo, insieme alla sua chiesa, potrebbe risalire al XIV secolo. Pare, infatti, che in questo periodo questa vasta zona nel retroterra di Capo Sant’Elia sia stata concessa ai beccai cagliaritani.

Secondo alcune fonti agiografiche, Bartolomeo è stato martirizzato scorticato vivo, diventando così protettore di beccai e macellai.

Una tradizione religiosa nata in Catalogna, per poi essere trasmessa anche alla Sardegna, dove i beccai del capoluogo hanno iniziato a venerare lo stesso santo, formando in seguito un’associazione.

Il Bartumeu casteddaio è diventato in questo modo una figura religiosa la cui festività è stata, nel corso dei tempi molto lontani, molto interessante: solenni funzioni, processione del simulacro, canto dei goccius e suoni di launeddas. Sempre secondo alcune fonti storiche, pare che per la copertura delle spese della festa ci si affidasse alla vendita dell’ammasso annuale di zoccoli e corna di bovini macellati.

Oggi è sempre bella la chiesetta dedicata all’apostolo martire Bartolomeo, un tempo sede dell’antica associazione dei Beccai, da cui è nata nel 1901 è la Società di Mutuo Soccorso. Come riportato anche da Francesco Alziator in La Città del Sole, sembra che far parte di questa associazione equivalesse ad avere una moglie infedele. Ciò, ovviamente, con ironica allusione alle corna che anticamente si raccoglievano per la celebrazione della festa.

 

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