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Ekri, il “principe nenno” che con il rap racconta la sua Is Mirrionis

Il suo rap è seguito sul web, i suoi brani “colorano” un quartiere, i suoi testi raccontano tanto. Ekri è il “principe” di Is Mirrionis che piace a tanti, perché le sue canzoni parlano di fatti, storie e personaggi in cui chiunque si può ritrovare.

Al secolo Mattia Fanni, 32enne cagliaritano, orgogliosamente di Is Mirrionis. Ekri è il rapper che da tempo canta su Youtube e social fatti e storie della sua “Ismi”, ma non solo. Nei suoi testi ci sono fatti e situazioni di ogni dove, in cui è impossibile non ritrovarsi.

Una gioventù da free-styler, quando per strada indovinare rime e battute giuste era il divertimento più bello per uno cresciuto insieme ai ragazzi del suo stesso rione. Poi, la carriera continua e migliora, dopo aver conosciuto il suo compositore Riccardo Cappai, 23enne, meglio noto come “The Casher”.

Dieci anni esatti di differenza, due numeri invertiti che però sono una stessa passione. The Casher ed Ekri dal 2015 sono un inossidabile duo. Il primo studia Economia, scrive e compone le basi; il secondo studia e conosce la vita della gente. E la reppa come meglio non potrebbe.

Mattia diventa così il “principe” di un rione fatto di ‘palazzoni’ e troppo spesso sulle cronache, ma che lui vuole trasformare con la musica in un “principato”. «Si è troppo spesso fatto un quadro grigio di Is Mirrionis. Noi invece vogliamo dargli colore, raccontando magari fatti ed episodi che possono essere brutti, ma con un tono leggero».

Ekri  è uno che il quartiere lo conosce, nel bene e nel male. E inevitabilmente lo ama. «È come se camminando su un filo vedi da un lato il brutto e dall’altro il bello. Is Mirrionis, lo sento come il mio quartiere, perché l’ho vissuto».

Fatti, personaggi e “storiacce” ispirano Mattia, che racconta tutto come un vero “nenno” di quartiere. «È un modo di essere. La parola “nenno” fa parte dello slang cagliaritano, ci piace usarla. Perché usare espressioni di altre realtà?».

Ma nella musica del duo non c’è solo Is Mirrionis. Il lavoro, la società, le disavventure, i guai sono situazioni in cui, a prescindere dal quartiere, qualunque persona può vivere. E, perché no, anche l’amore. «A chi non è mai capitato che gli piacesse l’amica di qualcuno, ad esempio?». Ecco allora che nasce “Mi piace la tua amica”.

E allora, fra Youtube e social, non mancano i seguaci. Solo “pischellini”? No, di certo. «Le nostre canzoni raccontano tante cose, quindi piacciamo a diverse categorie di persone. Non ci sono solo ragazzini, anche 30enni e persino 60enni. Ci apprezzano e ci condividono».

 

 

 

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