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Turisti in Castello, l’amore infinito per la Cattedrale: nel cuore di Cagliari quel gioiello che da sempre piace a tutti

Sarà pure il quartiere più in alto della città, forse scomodo da raggiungere; e aggiungiamoci pure una certa carenza di servizi, di cui tanti abitanti si lamentano. Ma Castello, quasi banale dirlo, piace tanto ai turisti. E in questa estate 2021, tanto tribolata da pandemia e infiniti contagi, il rione delle tre torri è la tappa obbligata delle visite a Cagliari. C’è chi rimane ammaliato dallo sconfinato panorama che si spalanca dalla terrazza del Bastione, chi invece passeggia placidamente fra le viuzze della zona, che certo a qualche straniero iberico ricordano quelle di casa sua. Ma la metà invincibile rimane sempre l’intramontabile Cattedrale.

Guide turistiche e tour operator lo confermano. La chiesa di Santa Maria – primo nome del Capitolo Metropolitano – è il luogo principe delle escursioni in città, il monumento che tutti, italiani e stranieri, vogliono visitare ancor prima di mettersi in viaggio verso la Sardegna. E in questa domenica di agosto, fra temperature bollenti e una città che sempre desertificarsi, Castello è un pullulare di “pellegrini” diretti verso la mastodontica parrocchia di Santa Cecilia, come sa bene chi vive da queste parti. Sudati, affaticati, armati di macchina fotografica e cellulare, salgono dalla via Lamarmora o dal Portico Vivaldi Pasqua e si fermano nella piazza Carlo Alberto. E da lì, ecco sorgere maestosa la Cattedrale di Cagliari, portoni spalancati pronti ad accogliere fedeli e visitatori: lungo bastone da selfie e parte così l’autoscatto. «È bellissima»,  il commento di due signore, sedute sui gradini dopo la visita.

Igienizzante alle mani, all’ingresso, e con ordine inizia la processione attorno alle bancate. La cappella di Santa Cecilia e quella della Madonna Nera sono luogo di foto e offerte, ma anche di qualche preghiera: il sentimento religioso non conosce confini. E ancora, l’attenzione non può che essere rubata dal pulpito di Mastro Guglielmo, generoso dono pisano alla città risalente al Trecento. «Qua è una meraviglia – il commento beato di un signore tedesco dall’ottimo italiano – e ogni parte è curata nel minimo particolare. Ci sono città che per un monumento così farebbero pagare l’ingresso».

Ma a Cagliari entrare in Cattedrale non costa nulla. «Dove è la Sacra Spina?», la domanda semplice di una turista italiana, ignara che quel pezzo della corona di spine del Cristo viene esposto solamente una volta all’anno. Qualcuno, invece, si confonde. «Ma questa è la ‘Cattedrale’ di Bonaria?». Talvolta, alla spiegazione delle guide c’è chi sta poco attento, magari rapito dalle bellezze della città.

E tra opere d’arte, cappelle e monumenti, la meraviglia tra le più ricercate dai turisti è nel cuore della Cattedrale. Diretti, quasi come se conoscessero il luogo a memoria, i visitatori vanno diretti alla cripta. Nei primi anni del XVII secolo, l’Arcivescovo Desquivel lì diede riposo alle reliquie dei Martiri, a San Saturno e a San Lucifero. E c’è chi allora tenta di sciorinare i nome di tutti: ma la memori può fare cilecca.

Da secoli e secoli la Cattedrale è questo. E oggi, in quest’estate 2021, non dà cenno di spegnersi l’amore dei turisti per questo monumento.

 

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