Site icon cagliari.vistanet.it

Time in Jazz a Berchidda e nel Nord Sardegna: si avvicina la 34esima edizione

È un’edizione particolarmente ricca di proposte e appuntamenti diversi, quella che Time in Jazz si appresta a vivere dal 7 al 16 agosto a Berchidda (Ss), fulcro e cuore pulsante del festival ideato e diretto da Paolo Fresu, e negli altri centri e località del nord Sardegna in cui farà tappa con i suoi concerti: Arzachena, Bortigiadas, Buddusò, Budoni, Bulzi, Ittiri, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Olbia, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Telti e Tempio Pausania.

Time in Jazz , Berchidda Piazza del Popolo durante un concerto (foto archivio Time in Jazz)

Un’edizione, la numero trentaquattro, che – come già annunciato nella conferenza stampa di presentazione dello scorso aprile – si riconosce sotto il titolo “Stelle” (“Isteddhos” in sardo logudorese-berchiddese): un titolo ispirato a Dante Alighieri, nel settimo centenario della morte, e alla sua Divina Commedia, dove la parola “stelle” ricorre in chiusura di tutt’e tre le cantiche.

Nella “costellazione” di Time in Jazz, il prossimo agosto come sempre, brillerà una fitta serie di eventi musicali che si susseguiranno dal mattino alla notte in spazi e scenari differenti: la grande arena allestita nella centrale Piazza del Popolo di Berchidda, teatro dei concerti serali in programma dall’11 a Ferragosto, e i siti più rappresentativi degli altri centri coinvolti. E, accanto alla musica, un ampio ventaglio di altre iniziative: mostre, presentazioni di libri e novità editoriali, azioni di promozione e sensibilizzazione ambientale, la consueta rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, i laboratori di educazione musicale e gli spettacoli per bambini del progetto Time to Children, e altro ancora.

Il cartellone musicale: al via il 7 agosto con il FestivalBar
Il cast musicale è quello noto da mesi: ecco dunque in arrivo a Time in Jazz musicisti internazionali come Avishai Cohen con il suo gruppo Big Vicious, Lars Danielsson, Naomi Berrill, Bombino, e una variegata schiera di artisti affermati e talenti emergenti della scena jazzistica nazionale: Gianluca Petrella alla testa del suo gruppo Cosmic Renaissance e in duo con Pasquale Mirra; il trio di Paolo Di Sabatino con Marco Siniscalco e Glauco Di Sabatino; Fabio Giachino in solo; il duo Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti; il trio Floors di Francesco Diodati, Filippo Vignato e Francesco Ponticelli; Matteo Pastorino col suo quartetto; il Trio Bobo di Faso, Christian Meyer e Alessio Menconi; il MAT di Marcello Allulli, Francesco Diodati e Ermanno Baron; e poi, naturalmente, Paolo Fresu, impegnato in più momenti, in particolare in “Heroes”, il suo progetto dedicato a David Bowie, in duo con il contrabbassista Lars Danielsson sulle tracce del loro disco “Summerwind”, e in “Sa Divina Cummedia”, una produzione originale in tema con questa edizione di Time in Jazz, cui darà forma insieme allo scrittore Gavino Ledda, al pianista Ramberto Ciammarughi e alle voci del Tenore “Murales” di Orgosolo.

Altre voci sui palchi del festival: quella di Mario Venuti, quella eclettica di John De Leo, e quella di un protagonista della canzone d’autore degli ultimi quarant’anni, Fabio Concato, accompagnato dal trio jazz di Paolo Di Sabatino; e altri suoni della tradizione sarda con gli organetti di Pierpaolo Vacca e del giovanissimo Giacomo Vardeu.

Berchidda è culla di tanti talenti e realtà musicali che anche quest’anno troveranno spazio al festival: come la storica Banda Musicale “Bernardo De Muro”, nelle cui file ha mosso i primi passi lo stesso Paolo Fresu; come la Funky Jazz Orkestra diretta dal trombettista Antonio Meloni; e come il batterista Nanni Gaias col suo trio e in quartetto insieme a ospiti di volta in volta diversi: Vincenzo Saetta, i Menhir & Dj Kork, Gavino Riva, Manuella, il duo Don Leone e Bombino.

Ma ad aprire di fatto la trentaquattresima edizione di Time in Jazz, dopo il riuscito debutto dell’anno scorso, sarà il “FestivalBar”, ovvero la serie di showcase ospitati dai bar berchiddesi; quasi un festival nel festival, curato da Michele Pinna e Luca Devito, che dal 7 agosto proporrà ospiti diversi di sera in sera sera, formazioni e solisti sardi e altri in arrivo invece dalla Penisola. Si comincia sulle note a base di rock‘n’roll, country e swing del bolognese Lovesick Duo, alias Francesca Alinovi e Paolo Roberto Pianezza (sabato 7 al Bar Centrale, ore 22); la sera dopo (domenica 8 al Muretto, ore 22) è il turno di The Blues Against Youth, progetto solista di matrice country/blues del romano Gianni TBAY; spazio poi al rock-blues dei Caboose di Luis De Cicco e Carlo Corso (9 agosto al Bar K2, ore 24). Nelle serate successive, protagoniste alcune delle proposte più interessanti del panorama musicale isolano: The Giannies con il loro punk e rock’n’roll (10 agosto, al Jolly Cafè, ore 24), la cantautrice sassarese Angela Colombino (11 agosto al Café Rosé, ore 20), Black Victor & Williboy Taxi, ovvero Vittorio Pitzalis, tra i bluesman più rappresentativi della Sardegna, e William Rossi (12 agosto, al Jazz Pub, ore 20); e poi il cantautore algherese Davide Casu (13 agosto al Friends Bar, ore 20) e l’olbiese Bella Socio del collettivo Negative Outcomes (il 16 agosto, Bar della Piazza, ore 23).

Lunedì 9 agosto
Il festival entrerà nel vivo lunedì 9 agosto con due eventi immancabili di Time in Jazz. Il primo è la traversata marittima in musica a bordo della nave della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio dal porto di Livorno (partenza alle 14.30) a quello sardo Golfo Aranci (arrivo alle 21.30): un appuntamento che si rinnova per il sedicesimo anno consecutivo, grazie alla collaborazione della compagnia delle navi gialle. Protagoniste, quest’anno, voci, ukulele e percussioni di Sara Magon e Clara Zucchetti (che saranno impegnate nei giorni successivi a Berchidda nell’ambito delle attività di Time to children) con il loro repertorio ispirato alle musiche tradizionali dei più disparati angoli del mondo.

Il duo Musica Nuda di Petra Magoni (voce) e Ferruccio Spinetti (contrabbasso) sarà invece protagonista alle 18 di un altro “must” di Time in Jazz, un evento attesissimo a ogni edizione del festival (tanto atteso che i biglietti sono andati esauriti fin dal giorno di apertura delle prevendite, lo scorso 17 maggio): il concerto tributo a Fabrizio De André a L’Agnata, la tenuta nei pressi di Tempio Pausania che a metà anni Settanta divenne la dimora del grande cantautore genovese in terra sarda. Nato da un incontro fortuito nel 2003, in diciotto anni di intensa attività concertistica in tutto il mondo, il duo Musica Nuda ha collezionato riconoscimenti prestigiosi, tenuto più di 1.500 concerti e prodotto otto dischi in studio, tre live e un dvd.

Altri suoni e altra voce; in serata, il festival si sposta sulla costa, a Porto Rotondo: al teatro all’aperto “Mario Ceroli”, alle 21.30, sarà di scena Mario Venuti, che, accanto ai suoi brani più famosi, proporrà anche alcuni nuovi estratti del nuovo disco di prossima uscita, caratterizzati dalle influenze sonore sudamericane e del Brasile, che fanno parte della cifra stilistica dell’ex cantante dei Denovo, affiancato in questo impegno a Time in Jazz da Tony Canto alla chitarra.

Martedì 10 agosto
Da una voce a un’altra: il compito di aprire la giornata del 10 agosto spetterà a John De Leo in concerto alle 11 alla chiesa di San Bachisio di Telti. Artista trasversale, dalla vocalità duttile e sperimentale, l’ex frontman dei Quintorigo è capace di spaziare dalla musica popolare al jazz, dal rock alla classica contemporanea, fino al reading e alle arti performative; il cantante e compositore romagnolo sarà in scena con campionamenti vocali, karaoke giocattolo e laringofono, accompagnato dall’eclettico chitarrista Fabrizio Tarroni, già con lui in un collaudato duo, a cui si aggiunge l’elettronica in tempo reale di Franco Naddei (in arte Francobeat), altro suo collaboratore di lunga data.

Nel pomeriggio (ore 18) saranno le suggestive rovine del castello di Baldu, a Luogosanto, a offrire uno scenario d’eccezione al solo di Fabio Giachino, attivo come pianista entro i confini del jazz e della musica improvvisata ma anche come producer di musica elettronica, qui alle prese con il continuo superamento di limiti stilistici predefiniti, in un illimitato ed eterogeneo dialogo tra sonorità, come recita il titolo del suo nuovo lavoro di prossima uscita per la Cam Jazz, “Limitless”.

Alle 21.30, Arzachena accoglie nella cornice granitica di Li Conchi il Trio Bobo, formazione di impronta jazz-rock nata nel 2002 intorno alla storica sezione ritmica di Elio e le Storie Tese, ovvero Faso (basso) e Christian Meyer (batteria), che in questo contesto, insieme al talentuoso chitarrista Alessio Menconi (al suo attivo collaborazioni con Billy Cobham, Jeff Berlin e Paolo Conte, tra gli altri), possono misurarsi con generi musicali che nella band “madre” difficilmente vengono approfonditi; proprio come accade in “Sensurround” il loro terzo album, uscito nel 2019, dove si sommano le diverse influenze musicali del gruppo, jazz, rock, blues, progressive, funk e ritmi africani.

Mercoledì 11 agosto
La giornata dell’11 agosto si snoda sulla costa nord-orientale: la mattina al riparo della pineta di Sant’Anna a Budoni (ore 11), a pochi passi dal mare, con il trio Floors di Filippo Vignato (trombone, effetti), Francesco Diodati (chitarra) e Francesco Ponticelli (contrabbasso, elettronica), tre musicisti tra i più interessanti della nuova scena jazz italiana: un progetto che evoca una musica su diversi “piani”, con uno sguardo al minimalismo e alle poliritmie, senza tralasciare momenti più melodici, composto da musica originale scritta dai tre componenti e da rivisitazioni di brani di Paul Motian, Elvs Costello, Enrico Rava, Paul Bley.

Nel pomeriggio (ore 18), sarà invece la zona retrostante la spiaggia di Porto Taverna a Loiri Porto San Paolo a ospitare il quartetto di Matteo Pastorino, voce emergente del clarinetto in Europa, nato e cresciuto in Sardegna ma di stanza a Parigi; con lui, Domenico Sanna al pianoforte & synth, Dario Deidda al basso e Armando Luongo alla batteria, hanno dato vita al progetto “LightSide”, presentato per questa occasione in anteprima assoluta.

In serata, a Berchidda, la coinvolgente parata della Funky Jazz Orkestra per le strade del paese (ore 19.45) scalderà l’atmosfera in attesa del primo concerto in programma sul palco principale del festival, quello allestito in Piazza del Popolo: alle 21.30, le “Stelle” di Time in Jazz brillano su “Heroes”, il tributo di Paolo Fresu a David Bowie, presentato due anni fa a Monsummano Terme, in Toscana, e di recente consegnato alle tracce dell’omonimo cd pubblicato in occasione del sessantesimo compleanno del trombettista. Come nel disco, Fresu sarà affiancato da un cast “stellare”, formato da cinque nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale: la cantante Petra Magoni, Gianluca Petrella al trombone e all’elettronica, Francesco Diodati alla chitarra, Francesco Ponticelli al basso e Christian Meyer. Ognuno ha dato il proprio contributo negli arrangiamenti di brani come “Life on Mars”, “This Is Not America”, “Warszawa”, “When I Live My Dreams”, conferendo maggiore varietà e dinamicità a questo omaggio al Duca Bianco, che tanto si è ispirato alle “stelle” nel corso della sua sfavillante carriera.

E sotto il cielo stellato di Berchidda, intorno alla mezzanotte, la musica andrà ancora avanti nella piazzetta di legno accanto al palco centrale di Piazza del Popolo, con il primo appuntamento di Time After Time, lo spazio giornaliero dopoconcerto a cura di Nanni Gaias; il giovane batterista con il suo collaudato trio – Giuseppe Spanu alla chitarra e Jim Solinas al fender rhodes e organo hammond – farà in questa serata un salto nell’esplorazione della cultura urban isolana, rappresentata a pieno titolo dai Menhir, pionieri del rap in Sardegna, insieme a DJ Kork nel progetto “Iscola Orizinale”, un incontro tra jazz e classici dell’hip-hop.

Giovedì 12 agosto
Da isola a isola, dall’Irlanda alla Sardegna: lungo questa rotta ideale si aprirà la giornata del 12 agosto, alla Chiesa della Santa Trinità di Bortigiadas (ore 11), sulle note dal sapore celtico dell’eclettica Naomi Berrill; la violoncellista e polistrumentista irlandese, di casa a Firenze e che conta all’attivo collaborazioni in ambito classico (con Michael Nyman, Giovanni Sollima, Mario Brunello e i 100 Cellos), jazz (Simone Graziano, Alessandro Lanzoni) e contemporaneo (AlterEgo, Time Machine Ensemble), per l’occasione porterà in dote una “Suite Sardegna”.

Altre atmosfere e altri paesaggi sonori, nelle sonorità etno-jazz evocate dal duo che unisce Gianluca Petrella a Pasquale Mirra, nel pomeriggio (ore 18) a Buddusò, nei pressi della Chiesa di Santa Reparata: trombone, effetti, vibrafono e percussioni si fondono in un gioco di equilibri tra melodia, ritmo, armonia ed elettronica, sempre all’insegna della sperimentazione; sullo sfondo tanta Africa, tra echi di ethio-jazz e afrobeat, e ritmi incalzanti riportati nei sample elettronici. Il duo ha appena firmato l’album “Correspondence”, pubblicato lo scorso 11 giugno dall’etichetta Tǔk Music.

In serata, a Berchidda, uno degli artisti di spicco di questa edizione approda alle 21.30 sul palco di Piazza del Popolo: è il trombettista Avishai Cohen, stella del jazz israeliano, alla testa del suo gruppo elettrico Big Vicious, con cui ha realizzato uno dei dischi più interessanti dello scorso anno, il suo quarto per la prestigiosa etichetta ECM. Dopo una lunga permanenza negli Stati Uniti, Avishai Cohen è tornato nella sua terra natale radunando una nuova formazione dalle diverse influenze stilistiche, per dare vita a un sound che attinge sfumature dall’elettronica, dalla musica ambient e dalla psichedelia, così come groove e ritmi da rock, pop, trip-hop e altro ancora. Con lui, a Berchidda, Uzi Ramirez alla chitarra, Yonatan Albalak alla chitarra e al basso, Aviv Cohen alla batteria e Ziv Ravitz alla batteria e campionamenti.

La chiusura della giornata è come sempre allo spazio dopoconcerto di Time After Time: ospite, questa volta, un “senatore” della scena musicale sarda, il bassista e compositore Gavino Riva, che presenta in esclusiva il suo nuovo album “Le mappe del Cielo”, accompagnato da Nanni Gaias in quartetto con i partner abituali del suo trio, Jim Solinas (rhodes e hammond) e Giuseppe Spanu (chitarra) affiancati nell’occasione dal chitarrista Gianluca Cadau.

Venerdì 13 agosto
La mattina del 13 agosto Time in Jazz fa tappa a Ittiri con il trio MAT di Marcello Allulli al sax tenore, Francesco Diodati alla chitarra e Ermanno Baron alla batteria, di scena alle 11 alla chiesa di San Maurizio. Attivo dal 2007, il trio si fa presto notare per la profonda e spregiudicata ricerca in cui suoni acustici ed elettronici si fondono indissolubilmente, tra sferzate noise alternate a momenti lirici, e sinuose melodie sovrapposte a incastri ritmici complessi. È dello scorso aprile il quarto album di MAT, “In Front Of”, uscito per la Tǔk Music.

Nel pomeriggio, alle 18, l’area intorno alla chiesa romanica di Nostra Signora di Castro, nelle campagne di Oschiri, fa da suggestiva scenografia a un evento in tema con questa edizione di Time in Jazz: il pianista Ramberto Ciammarughi, lo scrittore Gavino Ledda, Paolo Fresu e il Tenore “Murales” di Orgosolo, daranno musica e voce a “Sa Divina Cummedia”, una produzione originale del festival che trae origine dalla prima e coraggiosa traduzione in sardo dell’opera di Dante operata dal berchiddese Pietro Casu (1878 – 1954), parroco, letterato e studioso della lingua sarda, una delle personalità più significative della cultura isolana della prima metà del Novecento.

Alle 21.30, a Berchidda, riflettori accesi in Piazza del Popolo sul quintetto Cosmic Renaissance plasmato dall’eclettico trombonista Gianluca Petrella (qui anche al moog, laptop e effetti), affiancato in questo nuovo viaggio sulle orme della musica stellare di Sun Ra da Mirco Rubegni alla tromba, Blake Franchetto al basso, Federico Scettri alla batteria e laptop, e Simone Padovani alle percussioni. Da sempre refrattario alle etichette, Gianluca Petrella esplora la musica nera e il jazz oltre le convenzioni, in un continuo rinnovamento nel suo percorso artistico che richiama l’infinitezza delle energie cosmiche.

Poi, intorno alla mezzanotte, la musica continua nel consueto spazio Time After Time con un omaggio allo storico gruppo Napoli Centrale: ospite del trio di Nanni Gaias (per l’occasione allargato a quartetto con Fabrizio Leoni al basso) il sassofonista partenopeo Vincenzo Saetta, volto noto del circuito jazz italiano, che attinge a piene mani dal r&b e dal rock.

Sabato 14 agosto
Un doppio impegno attende Paolo Di Sabatino, pianista tra i più apprezzati del panorama jazzistico italiano, nella giornata del 14 agosto: la mattina, alle 11, a Mores, alla chiesa di San Giovanni, alla testa del suo trio con Marco Siniscalco al basso e Glauco Di Sabatino alla batteria, per proporre una sintesi ideale di tutte le esperienze di spicco della sua carriera: dai progetti propri in ambito jazzistico, alle collaborazioni, anche come arrangiatore, in territori differenti, come quelle con Antonella Ruggiero e Grazia Di Michele (Festival di Sanremo 2007 e 2015).

In serata, con lo stesso organico, il pianista teramano sarà invece sul palco centrale di Piazza del Popolo a Berchidda (ore 21.30) ad accompagnare in concerto Fabio Concato: tra i protagonisti della canzone d’autore italiana degli ultimi quarant’anni, col suo stile pacato e raffinato, il cantautore milanese racconta in musica le piccole grandi storie della quotidianità, reinterpretando con tono intimo e personale alcuni dei brani più famosi del suo repertorio, arrangiati da Paolo Di Sabatino, su delicate sonorità che miscelano jazz e musica brasiliana; proprio quelle che amava “Gigi”, il padre dell’artista, al quale è dedicato il progetto presentato in questa occasione.

Ma prima, altri due concerti avranno arricchito il palinsesto dell’ottava giornata del festival: a mezzogiorno Francesco Diodati torna di scena, stavolta in solo, all’aeroporto Olbia Costa Smeralda: il chitarrista, compositore e improvvisatore, è considerato uno dei più spregiudicati musicisti della sua generazione in virtù di uno stile poliedrico e di un’esplorazione musicale incessante e senza confini.

A Bulzi, invece, la bella chiesa romanica di San Pietro delle Immagini farà da sfondo nel pomeriggio (ore 18) al piano solo di Ramberto Ciammarughi e ai suoi “Notturni diurni”, una produzione originale ideata per il festival: il pianista, compositore e arrangiatore umbro è capace di spaziare tra jazz e musica contemporanea, firmando musiche per spettacoli teatrali e televisivi, e portando avanti collaborazioni sia con musicisti italiani come Furio di Castri, Mia Martini, Maurizio Giammarco, Roberto Gatto, sia con grandi stelle del jazz internazionale come Randy Brecker, Billy Cobham, Steve Grossman, Dee Dee Bridgewater, Vinnie Colaiuta, Miroslav Vitous, solo per citarne alcuni.

In conclusione di giornata, nel consueto spazio Time After Time, dopo il concerto di Fabio Concato, il contemporary pop della cantante Manuella, tra soul, jazz, rock, elettronica e bossanova, animerà ancora la notte di Berchidda, con la presentazione del suo primo lavoro, “Giostra”, insieme all’affiatato gruppo del batterista Nanni Gaias, rinforzato nell’occasione dal basso di Pier Piras.

Domenica 15 agosto
A Time in Jazz, la giornata di Ferragosto, come da tradizione, si snoderà anche quest’anno in diversi momenti, dal mattino al pomeriggio, all’ombra degli ulivi accanto alla Chiesetta di San Michele, nella campagna poco fuori da Berchidda.

Dedicato ai più piccoli, il primo appuntamento è alle 10 con il regista, attore e autore Giancarlo Biffi che ritorna anche quest’anno a Time in Jazz con una nuova storia dell’intrepido e coraggioso gufetto Rosmarino; in scena, con Biffi, Paolo Fresu alla tromba, Sonia Peana al violino e altri ospiti.

Un’ora più tardi, alle 11, si parlerà di “Dante e il Big Bang” con lo scienziato Eugenio Coccia, rettore del Gran Sasso Science Institute, in un incontro che, in linea con altre iniziative del festival, rende omaggio al sommo poeta: con la sua visione del cosmo e delle “stelle” che lo avvicinano a uno spirito scientifico, in senso naturalistico, Dante avrebbe precorso l’idea di un punto di origine dell’universo.

Subito dopo, spazio alla musica, con l’energia della Funky Jazz Orkestra diretta dal trombettista Antonio Meloni: attiva dal 2011, di casa a Berchidda ma con collaborazioni che l’hanno portata a esibirsi in importanti festival, anche nazionali, la band proporrà il suo “Funky Soul Project”, che prende spunto dai successi del funk, del soul, e del rhythm and blues (Tower of Power, Stevie Wonder, Wild Cherry, The Commitments), per creare un repertorio del tutto originale.

Il pomeriggio, sempre a ridosso della chiesetta campestre di San Michele, si apre alle 17, con la presentazione di “Nidi di Note”, un libro (edito nel 2010 da Carlo Gallucci) che avvicina i più piccoli alla musica attraverso fiabe, figure, musiche e filastrocche, scritto da Bruno Tognolini e illustrato da Alessandro Sanna, con musiche di Paolo Fresu e Sonia Peana, ideatrice dell’omonimo progetto dedicato all’educazione musicale per la prima infanzia: un’iniziativa che dal 2010 offre alle scuole, alle famiglie e alle istituzioni la possibilità di avvicinarsi all’arte e all’esperienza musicale attraverso attività, laboratori e occasioni di formazione.

Alle 18 un altro immancabile appuntamento del ferragosto di Time in Jazz, quello con i suoni della tradizione, incentrato stavolta sugli organetti di Pierpaolo Vacca e di Giacomo Vardeu: un incontro originale, quello tra il barbaricino Vacca, formatosi nella tradizione, ma con uno stile personale aperto a nuove influenze e alla contaminazione con l’elettronica, e il giovanissimo virtuoso baroniese Vardeu, di casa a Orosei, allievo del maestro Carlo Boeddu, già applaudito lo scorso ferragosto a Time in Jazz.

Berchidda è culla di tanti talenti e realtà musicali; non può dunque mancare, di rientro in paese, alle 20 nella piazzetta Riu Zocculu, un concerto di un’autentica istituzione locale, la Banda Musicale “Bernardo De Muro”, nelle cui file ha mosso i primi passi lo stesso Paolo Fresu.

E a un altro talento berchiddese, il batterista Nanni Gaias, in quartetto col compaesano Giuseppe Spanu alla chitarra, Jim Solinas alle tastiere e Hammond e Pier Piras al basso, è affidato il concerto serale in Piazza del Popolo: un progetto originale che li vedrà insieme al duo Don Leone, tra i protagonisti della scena blues isolana, e al chitarrista tuareg Bombino, per chiudere in bellezza la serie di concerti sul palco centrale del festival.

Lunedì 16 agosto
L’indomani di Ferragosto, a Time in Jazz, è per consuetudine giornata di “defaticamento”. Il primo impegno in agenda, lunedì 16, sarà allora al Museo del Vino – Enoteca Regionale di Berchidda per due diverse presentazioni: alle 11.30 quella delle bottiglie da collezione delle cantine del vermentino, nettare simbolo del paese e dell’intera area; a seguire, il nuovo albo della serie “Time in Jazz Diary”, con le foto di Alessandra Freguja che documentano la scorsa edizione del festival.

Alle 18, spetterà ancora una volta a Paolo Fresu il compito di chiudere la serie di concerti in quello che è ormai da qualche edizione a questa parte il “teatro” dell’ultimo atto del festival, il prezioso contesto naturalistico dello Stagno di San Teodoro: ad affiancare il trombettista, questa volta, un protagonista del jazz scandinavo, il contrabbassista svedese Lars Danielsson, per ripercorrere dal vivo note e emozioni del loro album “Summerwind”, pubblicato nel 2018 dall’etichetta tedesca ACT.

Poi, in serata, l’epilogo: il sipario calerà là dove si sarà aperto dieci giorni prima, a Berchidda, nel segno del FestivalBar; ultimo ospite, il cantante olbiese Bella Socio, del collettivo Negative Outcomes, alle 23 al Bar della Piazza.

Time to Children
Ma non solo di concerti è fatto Time in Jazz: come sempre, anche l’edizione numero trentaquattro propone tanti altri appuntamenti e attività. Uno spazio sempre più rilevante del festival è dedicato all’educazione musicale dei bambini con l’ampliamento del progetto Time to Children, ideato da Sonia Peana con la collaborazione di Catia Gori e con il patrocinio dell’associazione Il Jazz va a Scuola, sviluppato da Time in Jazz con il sostegno del Banco di Sardegna.

Dal 9 al 15 agosto, bambini, ragazzi e adulti saranno accompagnati, attraverso spettacoli, laboratori, flashmob e mostre, alla scoperta della musica jazz e popolare, degli strumenti musicali, della multisensorialità, della musica come condivisione e tanto altro; guide d’eccezione in questo viaggio, musicisti ed educatori, come il brioso duo a base di percussioni, ukulele e voce formato da Sara Magon e Clara Zucchetti, la musicista e musicoterapeuta Francesca Romana Motzo, il trombettista Mirco Rubegni, i percussionisti Pasquale Mirra e Stefano Baroni, il musicista e etnomusicologo Ambrogio Sparagna, il cantante John De Leo con il chitarrista Fabrizio Tarroni, l’etnomusicologo Fabio Calzia e l’illustratore Alessandro Sanna, l’attore Giancarlo Biffi, il beatboxer Alien Dee, oltre alle stesse Catia Gori – cantante, formatrice e promotrice di esperienze legate all’educazione musicale nella scuola Primaria – e Sonia Peana, violinista e ideatrice del progetto “Nidi di Note”, attiva nella didattica nelle scuole dell’infanzia.

Da quest’anno Time to Children fa parte di Time to Campus, un più ampio progetto di educazione non formale e informale e di attività ludiche per l’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza; finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia del Consiglio dei Ministri, all’interno del bando EduCare, tende a promuovere un nuovo servizio di welfare di comunità per lo sviluppo di attività educative legate al jazz, in cui esso diventi strumento principale di didattica musicale per bambine e bambini tra gli otto e gli undici anni. In programma già a luglio due campus gratuiti – il primo dal 5 al 9, l’altro dal 12 al 16 – ognuno riservato a ventuno bambini – per una settimana intensa e ricca di appuntamenti: laboratori di avvicinamento e sensibilizzazione di tecniche di improvvisazione, ascolto/lettura di fiabe africane, altri tipi di reading, alcuni dei quali anche musicati, escursioni, percorsi didattici ed esperienziali, attività sportive e nella natura, attività tradizionali, artigianali, manuali. (Per la cartella stampa CLICCA QUI)

Tra gli elementi di novità di quest’anno, c’è S’aradio de minores e mannos: durante le giornate del Time to Campus e di Time to Children, alcuni laboratori saranno trasmessi sulle frequenze della radio parrocchiale, dando l’opportunità a sos mannos (gli anziani) di Berchidda di partecipare a distanza a ciò che sos minores produrranno. Un racconto nel racconto e un ulteriore strumento per superare l’isolamento e accorciare le distanze.

Libri, cinema, mostre
Immancabile anche l’appuntamento con Time to Read, la serie di incontri con i libri e i loro autori, che a Berchidda, negli spazi di Sa Casara (l’ex caseificio oggi sede dell’associazione Time in Jazz), ospiterà (l’11 agosto) il giornalista Giacomo Serreli che nel suo “Boghes e Sonos” ripercorre sessant’anni di musica isolana, il musicista Bruno Tommaso (il 12 agosto), co-autore del libro “La scuola che sognavo. La musica come bene comune, il jazz come dialogo”, e Luigi Onori (il 13), giornalista musicale che porta in dote “La storia del Jazz” scritta insieme a Riccardo Brazzale e Maurizio Franco; dalle stelle della musica si viaggia su quelle del cielo con il fisico Eugenio Coccia (il 14), che introdurrà al pubblico “Stelle, galassie e altri misteri cosmici”. Tra fiaba, illustrazione e musica è invece “Nidi di Note”, presentato (il pomeriggio di Ferragosto) da Alessandro Sanna, illustratore dell’opera, e Bruno Tognolini, autore dei testi e delle “tiritere” che recita nel cd allegato al libro con musiche originali di Paolo Fresu e Sonia Peana. A chiudere le presentazioni editoriali (la mattina del 16 agosto), “Time in Jazz Diary 2020” (Postcard 2020), che rievoca la scorsa edizione del festival attraverso l’obiettivo della fotografa Alessandra Freguja.

Si ispira alle suggestioni legate al tema del festival, “Stelle”, la consueta rassegna di film e documentari (tutti con inizio alle 16.30) curata dal regista Gianfranco Cabiddu: si comincia, l’11 agosto, con un tributo alla figura di David Bowie attraverso la proiezione del videoclip di “Blackstar” e del documentario “David Bowie: last five years”, incentrato, come dichiara il titolo, sugli ultimi cinque anni della vita e della carriera del “Duca Bianco”. Un film d’animazione al centro dello schermo il pomeriggio del 12: attraverso la storia senza parole di un naufrago su un’isola deserta, popolata da tartarughe, granchi e uccelli, “La Tortue rouge”, dell’olandese Michael Dudok de Wit, racconta le fasi principali della vita di un essere umano.
Musica dal vivo e cinema si intrecceranno il 13 in “Improvvisazioni sopra le stelle”, con Paolo Di Sabatino al pianoforte impegnato a inventare a braccio il giusto commento sonoro per le immagini di due film muti del grande Buster Keaton, “My Wife’s Relations” e “The Blacksmith”.
“Musica da lettura – P60lo Fresu”, in programma l’indomani (14 agosto), documenta invece l’evento con cui il trombettista ha festeggiato il suo sessantesimo compleanno, lo scorso febbraio all’Archiginnasio di Bologna, alternandosi in diverse formazioni, con Alessandro Bergonzoni come guida di eccezione. Chiude la serie di proiezioni, nel pomeriggio di ferragosto, “Lectura Dantis”, che testimonia la prima di una serie di letture della Divina Commedia tenuta da Carmelo Bene il 31 luglio del 1981, per l’anniversario della strage della stazione di Bologna.

Le arti visive troveranno il consueto spazio con le opere della Collezione di Arte contemporanea nata grazie al contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del festival, in esposizione alla Casara; in mostra nell’ex caseificio, oggi sede dell’associazione Time in Jazz, anche le fotografie di Alessandra Freguja e Gabriele Lugli che raccontano la passata edizione del festival, e le riproduzioni delle tavole originali di Alessandro Sanna per i libri “Crescendo” (un viaggio per immagini nella gravidanza attraverso le forme della pancia materna nell’arco dei nove mesi) e il già citato “Nidi di Note”. Allestita sempre alla Casara, “¡30!” presenta invece le opere realizzate nel 2014 dal pittore e illustratore nativo di Nogara per la copertina e il libretto dell’omonimo album concepito in occasione dei trent’anni del Paolo Fresu Quintet. Alessandro Sanna firmerà anche “Segni suonatori”, una mostra a cielo aperto di suoi ritratti dei protagonisti del festival, collocati in vari angoli di Berchidda.

A completare e arricchire il programma contribuiranno gli “AperiJazz” proposti in diverse occasioni in collaborazione con Rau Arte Dolciaria e Lucrezio R, e le consuete iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale raccolte sotto l’insegna Green Jazz: Time in Jazz fa parte di Jazz Takes The Green, la rete dei festival jazz ecosostenibili, prima esperienza italiana di aggregazione di eventi culturali che hanno a cuore la causa Green.

Biglietti e prevendite
Esauriti i biglietti per il concerto del 9 agosto a L’Agnata, va avanti su Vivaticket, la prevendita degli abbonamenti per i concerti in cartellone dall’11 al 15 nella Piazza del Popolo a Berchidda (i biglietti saranno invece posti in vendita prossimamente): 100 euro il prezzo intero per l’ingresso alle cinque serate, ridotto a 90 per gli spettatori sopra i 65 anni, gli studenti universitari e i soci di Time in Jazz.

Come già l’anno scorso, nel rispetto delle misure anti-Covid, sarà possibile accedere ai concerti solo con biglietto o abbonamento digitali, scaricabili su smartphone e da esibire all’ingresso: una modalità che garantisce la possibilità di osservare il distanziamento interpersonale, di evitare gli assembramenti all’ingresso e il contatto fisico con il biglietto cartaceo. Sarà obbligatoria anche la prenotazione per i concerti con ingresso gratuito secondo le modalità che verranno indicate in seguito.

Dal 19 luglio sempre su Vivaticket sarà possibile prenotare i biglietti sia per le singole serate sia per i concerti esterni.

Exit mobile version