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Nuoro, domani sit-in per i pastori processati dopo le proteste per il prezzo del latte

L’associazione Libertade invita i pastori, le forze politiche, i sindacati e tutta la popolazione a manifestare contro il reato di blocco stradale e in solidarietà verso i pastori processati per le proteste del 2019 per il prezzo del latte, organizzando un sit-in domani alle ore 11.30 davanti al Tribunale di Nuoro.

Scrive il sodalizio: “L’8 febbraio 2019 a Siniscola ci fu una manifestazione di protesta dei pastori. Poi di nuovo il 13 febbraio migliaia di persone manifestarono sul ponte della strada 131 dcn nei pressi di Lula, fra cui moltissimi cittadini solidali, le scolaresche e i sindaci dei paesi del circondario.

Furono solo due delle tante manifestazioni spontanee attraverso cui i pastori chiesero una remunerazione equa per il loro lavoro, durante una delle più importanti mobilitazioni che negli ultimi anni abbiano attraversato la Sardegna per i diritti dei lavoratori.

Ora alcuni pastori si trovano sotto processo, unicamente per aver preso parte a quelle due manifestazioni, imputati per il reato di blocco stradale. Si tratta di un capo di imputazione estremamente grave, ripenalizzato dal Decreto Salvini nel 2018, che è punibile con una pena fino a 12 anni di carcere. Sono decine i procedimenti aperti dalle procure di tutta la Sardegna, con centinaia di pastori coinvolti per gli stessi reati.

In alcuni casi le Procure hanno proceduto con i decreti penali di condanna (quindi applicando delle multe in sostituzione alla detenzione) mentre in altri casi hanno chiesto il rinvio a giudizio davanti al Tribunale collegiale.
Questa ultima opzione è stata scelta proprio nei confronti di alcuni imputati per le manifestazioni di Siniscola e Lula, conosciuti per il loro impegno sociale e la loro passione politica, che proprio per questo motivo sono stati scelti come bersagli con lo scopo di intimidire tutti gli altri.
Il 16 e 17 giugno si terranno al Tribunale di Nuoro due udienze dei processi relativi alle manifestazioni di Siniscola e Lula.

In tutto lo Stato italiano non esistono altri precedenti di processi per blocco stradale dal momento in cui è stato reintrodotto tale reato.

Non possiamo restare in silenzio mentre dei lavoratori vengono processati solo per aver rivendicato i propri diritti.
Vogliamo la fine di tutte le ritorsioni giudiziarie per le manifestazioni del 2019.
Vogliamo la depenalizzazione del reato di blocco stradale, che come in questa vicenda può essere usato per negare ai lavoratori il diritto di esprimere pacificamente la propria protesta”.

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