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Tassa di soggiorno a Cagliari, l’opposizione: “Operatori esclusi dalla decisione”

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Turisti a Cagliari, estate 2019

Secca bocciatura della tassa di soggiorno in vigore dal 1 luglio a Cagliari da parte dei gruppi di minoranza in Consiglio Comunale.

«Dal 1 luglio i turisti che arriveranno in città saranno obbligati a versare l’imposta di soggiorno – si legge in una nota di Progetto Comune per Cagliari, PD, Sinistra per Cagliari e Progressisti -. Il provvedimento voluto dalla Giunta Truzzu e approvato dalla maggioranza in consiglio comunale è stato deciso senza alcun confronto con le associazioni di categoria del settore alberghiero ed extralberghiero. Gli operatori sono stati chiamati a un incontro con il sindaco solo oggi, a un mese dall’introduzione della tassa, quando regole e tariffe sono già state decise dall’amministrazione di centrodestra».

«Non stupisce, dunque, il duro comunicato firmato oggi da Federalberghi e Confindustria turismo, le più importanti organizzazioni datoriali del settore, mai consultate sul provvedimento, neanche in merito ad accordi con le piattaforme digitali come Airbnb e Booking, che al momento non sono coinvolte nella riscossione dell’imposta che dovrà essere attivata e messa a regime in 30 giorni – commentano i consiglieri di opposizione -. Come avevamo rilevato da subito, troppo stretti e inadeguati i tempi in piena pandemia per un’imposta che, anche se non ricade sulle tasche dei cittadini, avrebbe avuto bisogno di più attenzione e rispetto per le attività della ricezione alberghiera in grave sofferenza. Ancora una volta il sindaco e la sua giunta mostrano scarsa attenzione per la vita della città, per i lavoratori e le lavoratrici e per un intero settore, quello turismo, già profondamente provato da un’emergenza sanitaria senza precedenti».

 

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