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A morire di maggio ci vuole tanto troppo coraggio: Mirko, il mondo ha bisogno di ragazzi come te

Mirko Farci

Mirko Farci

De Andrè scrisse “La guerra di Piero” nel 1966: l’ispirazione gli arrivò dallo zio, sopravvissuto del campo di concentramento durante la Seconda guerra mondiale. I racconti, il suo ricordo e il resto della vita trascorso alla deriva segnarono nel profondo il cantautore e la sua sensibilità. Il testo della ballata inizia con la narrazione di un soldato che cammina, da solo, durante l’inverno. Piero sta combattendo una guerra che non vuole combattere, poiché è stanco di vedere solo morte e distruzione.

Piero come Mirko Farci, il 19enne di Tortolì che ha perso la vita nel tentativo di difendere la mamma dall’ennesimo attacco violento dell’ex, il pakistano Masih Shahi. Il ragazzo è stato accoltellato martedì mattina nell’abitazione di famiglia a Tortolì, per essersi fatto scudo a protezione della madre, Paola Piras, ora in ospedale in prognosi riservata.

Piero come Mirko, tutti e due nel fiore degli anni, intervenuti in una guerra più grande di loro, una guerra che ha tolto la vita sia all’uno che all’altro mentre, all’alba della giovinezza, grondavano coraggio e voglia di vivere.

Certo, il soldato nemico di Piero, vittima quanto lui delle circostanze non è esattamente come l’omicida ex compagno della mamma di Mirko, ma la battaglia combattuta può a buone ragioni, anche nel caso del giovane tortoliese, chiamarsi guerra. Una guerra che racconta, solo nel 2020 in Italia, di 112 donne vittima di femminicidio: nessuna bomba, nessun razzo nemico, nessuna sparatoria. Donne morte ammazzate per mano di chi aveva dichiarato loro amore, donne morte ammazzate per aver amato. Se non è guerra questa…ed è una guerra infida, dove il nemico vive in casa, dove il nemico prende il volto del porto sicuro e dove la maggior parte delle volte reagire è come spezzare una catena di fatta di maglie di marmo che legano mani, cervello e cuore.

Mirko si è messo contro a una montagna e lo ha fatto disarmato, col solo scudo del suo corpo e del suo amore verso una mamma vessata e maltrattata. Lui, un ragazzino che non ci ha pensato un attimo prima di incastonarsi tra la furia omicida del mostro e la sua mamma. Di quanti Mirko avrebbe bisogno il mondo! E se solo noi, come genitori, adulti, giovani, madri, padri, semplici cittadini, possiamo far qualcosa per rendere questo sacrificio meno vano, cerchiamo di fare in modo di educare, insegnare, vivere secondo il suo esempio: quello di Mirko Farci, il ragazzo che ha salvato la vita alla sua mamma, perché “A morire di maggio ci vuole tanto troppo coraggio” anche nel 2021.

Dormi sepolto in un campo di grano
Non è la rosa, non è il tulipano
Che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
Ma sono mille papaveri rossi

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