In redazione sono arrivate tante segnalazioni di parenti di persone anziane, over 80 con patologie, che non riescono a prenotarsi per il vaccino, in particolare, come ci hanno confermato anche alcuni medici medici di famiglia, per quelle persone che avevano già una prenotazione. Ottantenni e fragili, che per qualche ragione non hanno potuto presentarsi il giorno prestabilito, non riescono ad ottenere una nuova prenotazione.
Qualcuno esasperato si è recato direttamente alla hub per chiedere come poter procedere, ma la risposta dell’Ats è un foglietto con indicati i recapiti telefonici ai quali si deve chiamare per potersi prenotare, noi ci abbiamo provato.
Al numero 1533 centro unificato di prenotazione, oltre a dover fare numerosi tentativi perché le linee sono così occupate che nemmeno ti mettono in attesa. Al numero con prefisso di Cagliari, 070 276424, risponde lo stesso identico messaggio del 1533, che dice che gli operatori sono tutti occupati.
Noi non ci siamo arresi, abbiamo perseverato e insistito finché un operatore si è liberato, peccato che a rispondere è stato un operatore di Sassari che ci ha gentilmente spiegato che ogni distretto ha regole proprie per la registrazione e dunque da lì, non è in grado di aiutarci. Ci resta il numero di prenotazione tanto temuto, quello del Cup, 070 4747474. Non risponde nessuno, talvolta è occupato, altrimenti squilla a vuoto, nessuno risponde.
Ci rimane l’ultima possibilità: la mail prenotazionevaccini.over80@atssardegna.it, al terzo sollecito, la prima mail inviata venerdì 23, ad oggi nessuna risposta. A questo punto la domanda sorge spontanea: che senso ha istituire un numero unico, se poi chi risponde non è in grado di fornire aiuto? E ancora, perché fornire un numero diverso, se poi rispondono le stesse persone? Ma soprattutto, come può l’Assessorato alla Sanità della Regione Sardegna affermare che la priorità sono le categorie fragili, se poi prenotare per un over 80 con patologie non c’è verso di prenotare?