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Ignazio Cordeddu sospende lo sciopero della fame, ma la sua battaglia per i pazienti fragili non si ferma

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Ignazio Cordeddu,  in sciopero della fame da sei giorni per denunciare pubblicamente i ritardi dei vaccini ai pazienti fragili sardi, ha dovuto sospendere la sua forma di protesta.

Troppi sarebbero stati i rischi per la sua salute e incolumità continuando lo sciopero della fame, che ha causato degli scompensi importanti nei parametri.

Cordeddu, 67enne di Selargius con un passato da sindacalista della Uil, con due ictus alle spalle e diversi problemi cardiaci, è tra quei cittadini sardi che nonostante siano interessati da gravi patologie non hanno ancora ricevuto il vaccino. Così domenica aveva iniziato la forma estrema di protesta.

Intanto però la sua battaglia ha portato qualche timidissimo risultato. Ieri è stato contattato dal Brotzu che gli ha comunicato la data in cui riceverà la prima dose di Pfizer, il 14 maggio prossimo. Ignazio Cordeddu dovrà quindi attendere ancora tre settimane, un tempo ancora lungo per considerarsi del tutto tranquillo.

Ma come aveva lui stesso annunciato fin dall’inizio la sua protesta non voleva essere personale, quanto destinata a dare voce a tutti coloro che si trovano nella sua situazione, soprattutto quelli che non hanno la forza o la capacità di farsi sentire. Così la sua battaglia è arrivata fino alla Procura di Cagliari dove sono state depositate, da parte di una class action, 17 denunce per l’accertamento di eventuali responsabilità di questi ritardi.

 

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