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Agriturismi sardi allo stremo: 25 aprile e 1 maggio chiusi, chiedono un nuovo bando alla Regione

Gli agriturismi dell’Isola sono bloccati dalla pandemia e alle prese con seri problemi di tenuta economica. Quest’anno la pandemia sta colpendo ancora una volta duramente il comparto: tutto bloccato per le festività pasquali e i ponti del 25 aprile e dell’1 maggio che, per gli agriturismi, rappresentano i periodi di maggiori introiti e spesso contribuiscono in maniera determinante al bilancio annuale delle aziende. Blocco totale anche per le fattorie didattiche scaturito dalle forti limitazioni imposte all’attività scolastica in presenza.

«L’anno scorso – ricorda Tore Piana presidente del Centro Studi Agricoli – attraverso la emissione di un nuovo avviso della misura 21 del Psr Sardegna  2014/2020 ’ furono messi a bando 4 milioni di euro e si riuscì, a far giungere, a 850 tra aziende agrituristiche e fattorie didattiche, un contributo interamente a fondo perduto che, nella quasi totalità dei casi, ammontava a 3000 euro per ciascuna azienda sino a un massimo di 7.000 euro. Il tutto con fondi comunitari del Programma di Sviluppo Rurale e quindi senza gravare sul bilancio regionale».
«Il perdurare della pandemia che ha provocato la chiusure di queste attività, ripropone il problema – prosegue Tore Piana – ma questa volta è più grave in quanto le aziende, alle ferite economiche provocate da oltre un anno di inattività totale, aggiungono le difficoltà degli ultimi mesi».

Da qui l’appello del Centro Studi Agricoli: «chiediamo la Regione Sardegna, a voler riproporre con immediatezza quanto fatto lo scorso anno con una dotazione di 8 milioni di euro, doppia rispetto al precedente bando, per permettere un contributo a fondo perduto sino a 14 mila euro per azienda. Le procedure sono collaudate e veloci. In poche settimane potrebbero giungere nelle tasche dei titolari degli agriturismi, degli agricampeggi e delle fattorie didattiche presenti in Sardegna, aiuti concreti, rapidi e significativi».

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