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Sardegna, zona arancione con numeri bassi. Marracini: “L’Rt è salito con la circolazione della gente: il virus viaggia sulle gambe delle persone”

Ospedali che si svuotano, diminuzione dei ricoveri non intensivi e, con ancora più fortuna, delle terapie intensive. Anche oggi i numeri in Sardegna, nella lotta al virus, sembrano essere confortanti. Eppure, l’Isola è prossima a entrare in fascia arancione, già da lunedì 22 marzo.

Sono in tanti, soprattutto quelli che faranno i conti con pesanti perdite economiche, a sentirsi “beffati” dai numeri che sembrano non dare ragione alla decisione di retrocedere la Regione nella fascia appena sotto la peggiore, quella rossa.

“Bisogna considerare che i dati si prendono al livello regionale”, spiega Sergio Marracini, direttore dell’Ospedale Santissima Trinità, luogo simbolo della lotta al Covid-19 dell’Isola. Lo scorso febbraio, infatti, Marracini aveva spiegato come l’incidenza del Coronavirus in Sardegna fosse ormai nella normalità, alla pari di una comune influenza stagionale.

“Ricoveri in discesa, certo, così come le terapie intensive. Ma a determinare, però, è l’indice Rt, salito a 1.08. Questo è dato infatti dalla circolazione che il virus ha in Sardegna, muovendosi sulle gambe delle persone”.

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