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Gianni Chessa: «Da giugno 40 eventi sportivi internazionali rilanceranno l’immagine della Sardegna»

L’Assessore al Turismo, racconta a Vistanet i progetti per la ripresa, tra l’ottimismo per la zona bianca e le campagne promozionali, passando per la polemiche sul famoso cartonato, in questo difficile anno di pandemia.

Dalle zone rosse i proprietari di seconde case possono venire da noi, in zona bianca, la Sardegna su questo è divisa, lei cosa ne pensa?

Penso che sia una cosa positiva, l’importante è che si facciano i controlli, certo sarebbe meglio se i test venissero fatti prima dell’arrivo. I turisti sono sempre i benvenuti nell’Isola, purché ci si metta in viaggio sani e non portatori di virus. Non vogliamo che si ripeta ciò che accaduto l’estate scorsa, non vorremmo diventare poi nuovamente “gli untori”. Dobbiamo assolutamente restare zona bianca, è il miglior biglietto da visita per noi.

L’estate secondo lei come andrà, da quando potremo capire se il settore turistico ripartirà davvero?

Pasqua sarà cruciale, non esiste più la zona gialla, se riusciamo a mantenerci bianchi dopo questa festività, possiamo cominciare a progettare seriamente. Se falliamo si tornerà direttamente in zona arancione, e avremo l’effetto boomerang. Io sono ottimista di carattere, la chiave di tutto è il vaccino, prima ci vacciniamo e meglio sarà per tutti.

Adesso però siamo ultimi in Italia nella somministrazione dei vaccini.

C’è un detto, gli ultimi saranno i primi, i sardi rimarranno soddisfatti anche di questo, non siamo poi così ultimi, i vaccini non stanno arrivando o ne stanno arrivando pochi, vedrete che ne usciremo. È grazie ai sardi se siamo zona bianca, e dobbiamo mantenere questo grande primato, rispettiamo le regole, dobbiamo rafforzare i controlli senza pietà in porti e aeroporti, in questo come Giunta dobbiamo rimanere fermi e decisi. Finalmente il Governo ha capito che solo grazie ai controlli si tutela la salute dei sardi.

Quali progetti metterà in campo il suo assessorato per promuovere la stagione in arrivo?

Il turismo interno questa estate svolgerà un ruolo molto importante, vista la situazione nel resto del Paese e all’estero, se anche si potrà viaggiare, molti sardi decideranno di stare qui. Ma a noi serve che vengano i turisti da fuori. È già uscita una manifestazione di interesse conoscitiva, adesso stiamo esaminando i documenti, a breve uscirà un bando: la Sardegna ospiterà tante competizioni sportive, circa 40. Grandi eventi internazionali, di livello europeo e mondiale, da giugno in poi, quando secondo me si potrà riprendere una vita quasi normale. Intanto se ne farà uno ad aprile, l’ATP di tennis che non fanno in America a causa della pandemia fuori controllo. Poi a maggio si terrà il campionato di Formula 1 di motonautica. Questi due eventi saranno parzialmente a porte chiuse, vediamo cosa ci diranno i prossimi Dpcm, ma anche a porte chiuse serviranno a far conoscere l’Isola nel mondo. Le dirette Sky che abbiamo fatto per gli altri eventi, ci hanno dato tantissima visibilità.

A proposito di promozione, com’è andata la campagna Ras “Ripartiamo dalla Sardegna”?

È andata non bene, benissimo, perché si trattava di un’appuntamento fisso, il fatto di parlare ogni settimana tutti dello stesso tema, diventava un’abitudine quindi la gente se lo aspettava, tanti sardi non conoscono la Sardegna e una volta che l’hanno conosciuta la raccontano a chi non è sardo. Ieri ero a Oliena e ho visitato dei luoghi che a 60 anni non avevo ancora visto. Stiamo vedendo l’assestamento di bilancio e studiando le giuste forme giuridiche per prevedere la seconda tranche di questa campagna.

È soddisfatto del lavoro svolto dal suo assessorato?

Si può sempre migliorare. Abbiamo fatto un gran lavoro, in un periodo storico difficilissimo non solo per l’Isola e per l’Italia, ma per tutto il mondo. Il rating della Sardegna, lo dice Demoskopika, non lo dico io, nel 2019 ci piazzava al 18esimo posto su 20. Guardate adesso: nel 2020 abbiamo avuto un balzo in avanti di 9 punti, la Sardegna è diventata regina del web, grazie a tutte le operazioni di immagine che abbiamo promosso, nonostante alcuni eventi importantissimi, come Archeologika, sono stati rimandati perché dovevano svolgersi in presenza. Ma è tutto solo rimandato. Non ci siamo mai fermati, anche nei periodi di maggiore chiusura abbiamo comunque pensato al futuro, progettato in attesa di tempi migliori che grazie alla correttezza dei sardi abbiamo finalmente raggiunto e per primi.

Assessore, lei è sempre molto autoironico, ed è il primo a scherzare su qualche suo scivolone, come “lo surf” o “Ammascherina”, ci svela la storia del famoso cartonato che tanto ha fatto discutere?

Ero a Sassari, mi hanno fatto visitare nell’area industriale un’azienda di grafica molto conosciuta, e c’era esposto proprio il cartonato dell’amico che mi stava facendo visitare l’azienda. Io ci ho scherzato su, mi sono messo a ridere, così mi hanno proposto se lo volevo e per scherzo me l’hanno fatto. Ce l’ho ancora, è in assessorato. Me l’hanno regalato, nessun euro pubblico è stato speso per realizzarlo. Non capisco tutto questo clamore, un sacco di gente si fa fare il cartonato, anche i grandi attori, il Papa ce l’hanno. Ma del mio se n’è parlato talmente tanto che adesso le quotazioni sono salite e vale molto. Ovviamente sono ironico, bisogna farsela qualche risata. Se lo immagina un assessorato al Turismo gestito da un assessore depresso?

 

 

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