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Porto Canale, sit-in a Villa Devoto: le richieste dei sindacati

Questa mattina si è tenuto un sit-in dei lavoratori del Porto Canale di fronte a Villa Devoto a Cagliari. Le richieste dei sindacati della Uiltrasporti Sardegna al presidente della Regione, Christian Solinas sono le seguenti: messa in sicurezza dei lavoratori dell’ex Cict e strategia unitaria per il futuro del Porto Canale e la banchina dello scalo cagliaritano che non deve essere frazionata in attività di altro tipo.

Come dichiara il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca all’Ansa: “Chiediamo innanzitutto di fare pressione sul governo perché l’Agenzia dei lavoratori del transhipment sia inserita nel decreto Ristori 5 così come è stato fatto in passato per altre realtà portuali. Riteniamo che dopo le fasi d’insediamento del nuovo Governo i ministeri competenti, la Regione sarda e l’Autorità portuale debbano esplorare immediatamente le intenzioni di tutte le società che fino ad oggi hanno mostrato interesse per lo scalo cagliaritano perché riteniamo che la posizione baricentrica di Cagliari e l’imminente concessione della Zona Economica Speciale (Zes) possano completare l’offerta, rendendo il porto industriale di Cagliari un polo fondamentale per il transhipment internazionale”. La Uiltrasporti sarda è netta su un fatto: la banchina del porto industriale dovrà continuare ad essere utilizzata per il transhipment senza micro-frazionamenti di attività diverse dal trasbordo container, come invece proposto da Grendi.

La replica della Regione che esprime vicinanza ai lavoratori e si rende disponibile ad avviare ogni azione di sensibilizzazione istituzionale – nei confronti dell’Autorità Portuale e quindi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – affinché sia garantita la massima attenzione alle loro richieste di salvaguardia dell’occupazione.

“Prendiamo atto della situazione che interessa i lavoratori dell’impresa che operava nel Porto Canale, rendendoci disponibili all’ascolto e, se fosse utile, alla facilitazione dei rapporti con chi è deputato a trovare risposte”, ha detto il Presidente Christian Solinas ricordando l’impegno fin qui profuso sul fronte della salvaguardia dei posti di lavoro. “Abbiamo a cuore il futuro dello scalo e condividiamo le preoccupazioni di questi lavoratori – evidenzia il Presidente – Come già avvenuto nei mesi scorsi ci impegniamo affinché si mettano a punto soluzioni e si introducano strumenti utili a garantire il buon funzionamento di una infrastruttura portuale che riteniamo strategica. In quest’ottica guardiamo con favore a tutte le attività che l’Autorità portuale vorrà intraprendere per assicurare una prospettiva industriale al Porto Canale di Cagliari, valorizzando il capitale umano e creando le condizioni per il reale funzionamento dello scalo”. Il Presidente Solinas ha espresso l’auspicio che le preoccupazioni manifestate questa mattina possano trovare risposte concrete nell’azione di chi è deputato a sostenere e implementare lo sviluppo e il rilancio del Porto Canale di Cagliari. La delegazione è stata ricevuta in mattinata dall’Assessore del Lavoro Alessandra Zedda, che ha ripercorso insieme ai lavoratori tutte le tappe della vicenda ed esaminato con loro i temi oggetto di preoccupazione. “La Regione sta seguendo con attenzione l’evolversi della situazione, specie per quel che riguarda i lavoratori in condizione di Naspi. Sotto il profilo della formazione la Regione è infatti al loro fianco – ha evidenziato l’esponente della Giunta Solinas – Abbiamo già attivato i corsi che termineranno il 31 marzo e abbiamo integrato alla misura di politica attiva anche il sostegno economico prevedendo un rimborso come integrazione del corso di formazione. È in arrivo la prima tranche legata all’assorbimento del 50 per cento e del corso”. L’Assessore Zedda ha garantito ai lavoratori l’attenzione massima da parte della Regione: “Stiamo seguendo l’ipotesi di Agenzia che sta proponendo l’Autorità di sistema di concerto con il Ministero e, pur non avendo alcuna competenza su questo fronte, ci auguriamo di poter esprimere la nostra posizione”.

 

 

 

 

 

 

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