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Sardegna arancione: i cacciatori chiedono la deroga per uscire dal proprio comune

 

Gli esponenti della Lega Eugenio Zoffili e Andrea Piras chiedono al Presidente Solinas la deroga al divieto di spostarsi da un comune all’altro: «La caccia è un servizio di pubblica utilità che garantisce l’equilibrio della fauna selvatica e non può esser limitata»

Oltre allo sconcerto, in generale, per l’aver declassato la Sardegna a zona arancione, con gravissime conseguenze per le attività economiche dell’Isola, la Lega chiede un’altra ordinanza simile a quella firmata il 9 gennaio, autorizzi gli spostamenti dei cacciatori in tutta la Sardegna.

«Apprendiamo con estrema preoccupazione la firma dell’ordinanza da parte Ministro della salute Roberto Speranza che declassa, ufficialmente, la Sardegna a zona arancione. Una decisione – affermano Zoffili e Piras – che in Regione con il nostro Governatore Solinas e in Parlamento continueremo a combattere e che avrà gravissime ripercussioni sul sistema economico isolano, di cui il governo Conte mostra, ancora una volta, non badare affatto non inviando agli operatori del settore adeguati ristori ma solo l’ordine di abbassare le serrande».

«Le motivazioni e i criteri adottati per la valutazione di tali scelte – aggiungono i due esponenti della Lega – devono necessariamente essere rivisti e, soprattutto, è necessario si avviino maggiori interlocuzioni con le regioni, stanche di balletti vergognosi tra aperture e chiusure incerte».

«La caccia è un servizio di pubblica utilità che garantisce l’equilibrio della fauna selvatica e non può esser limitata – concludono Andrea Piras, consigliere regionale e coordinatore Lega Giovani e Eugenio Zoffili, deputato e coordinatore regionale della Lega- contestiamo la decisione del Governo, non condividiamo in alcun modo la scelta di assegnare all’Isola la zona arancione».

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