Site icon cagliari.vistanet.it

Alla scoperta del meraviglioso territorio naturalistico di Arbus

In Sardegna la densità abitativa è scarsa e a farla da padrone è soprattutto la natura. Sono tanti i luoghi dove in Sardegna è possibile fare delle escursioni in territori selvaggi. Ma sono soprattutto innumerevoli i posti meritevoli di una visita: uno di questi è sicuramente il territorio di Arbus, che offre i boschi di Montevecchio e le dune del deserto costiero di Piscinas.

Alla scoperta dei luoghi da vedere e scoprire con il rallentamento della pandemia. Una ripresa del turismo è auspicabile partendo dalle bellezze locali: continuiamo questo nostro viaggio alla ricerca dei posti più belli della Sardegna con Montevecchio, tra boschi, vecchie miniere e dune di sabbia.

 

C’è un luogo nel Medio Campidano che improvvisamente interrompe la noiosa monotonia della pianura antropizzata. Montevecchio, circondato dalle montagne dell’Arburese, nella Sardegna sud-occidentale, è quel borgo silenzioso dove la natura si sta riprendendo gli spazi, un tempo teatro di operosità mineraria.

Bastano pochi chilometri di tornanti a salire, per passare da Guspini al compendio (comprende anche la miniera di Ingurtosu) che, sino a cinquant’anni fa, fu una delle realtà industriali italiane più importanti: le miniere di piombo, zinco e galena argentifera più produttive d’Europa.

Ciò che è rimasto, tra boschi, colline che degradano verso il mare e pregevoli strutture architettoniche industriali, rappresenta un’affascinate testimonianza del duro lavoro di migliaia di operai.

Qui il tempo sembra essersi fermato o meglio, l’immagine evocata da questi spazi, è forse quella di un luogo senza tempo. Diversi cantieri minerari sono stati restaurati e mantenuti in normale stato di agibilità per finalità didattiche e turistiche ma la stragrande maggioranza delle strutture giace in stato di abbandono.

 

Fattore negativo che però va ad accrescere il fascino misterioso del luogo. Pozzi, gallerie, laverie, cumuli di materiale sterile – immersi nel verde della macchia mediterranea, delle querce, dei lecci, delle roverelle e dei pini secolari (oasi di innumerevoli specie botaniche e regno del cervo sardo) – evocano un passato fatto di storia lavorativa fondamentale per la cultura sarda.

Un mondo economico e sociale unico che fece di Montevecchio una realtà all’avanguardia tra la fine dell’Ottocento e gli ultimi decenni del Novecento.

Oltre alle strutture di archeologia industriale, infatti, nel borgo è possibile ammirare quelli che erano gli edifici funzionali all’attività estrattiva: la Palazzina della Direzione, l’ex Ufficio Geologico con la sua ricca esposizione di minerali, le abitazioni dei dipendenti, l’ospedale, gli alberghi, il complesso della Foresteria in stile liberty e le scuole. Non solo miniere e boschi: oltre alla natura e all’all’archeologia industriale, Montevecchio si trova infatti a due passi dal mare dal mare della Costa Verde. Lunghissime spiagge circondate da dune e macchia mediterranea nella cornice dei monti dominati dalla mole del vulcano spento Arcuentu.

Meritevole di una visita a parte è sicuramente Piscinas. Il deserto di Piscinas è grande circa cinque chilometri quadrati ed è un deserto in piena regola con alte dune di sabbia che dalla costa si estendono verso l’interno. Le dune, alte anche 100 metri, sono le più alte d’Europa. Un paesaggio di rara bellezza incastonato in una delle zone più affascinati della Sardegna: un territorio brullo, a tratti quasi montano, dove un tempo erano attive le miniere più importanti d’Italia.
Piscinas è raggiungibile da Arbus, che incontrate lungo la costa venendo da nord o dall’interno, da Guspini e Ingurtosu venendo da sud. Una strada sterrata ma facilmente percorribile anche dalle moto vi accompagnerà alle prime dune. Il deserto degrada fino al mare e la spiaggia è una delle più lunghe e belle della Sardegna. L’acqua è cristallina ma non adatta ai bambini perché diventa subito profonda. Si tratta di una zona spesso battuta dal vento di maestrale e se questo rende ancora più affascinate il paesaggio per il movimento delle dune, in realtà crea anche correnti fortissime e fare il bagno da queste parti può essere molto pericoloso. Per fortuna non è sempre così e se avete la fortuna di trovare una bella giornata vi sembrerà di stare in paradiso.

Tutta la zona circostante le dune è stato territorio di reintegro del cervo sardo. I volontari hanno fatto un gran lavoro e non è raro vedere i cervi che pascolano intorno: è più facile avvistarli al tramonto o all’alba. La sabbia è finissima e assume diverse tonalità: bianca, dorata in contrasto con l’acqua trasparente. Piscinas è uno dei luoghi selvaggi della Sardegna, un luogo ancora isolato, fortunatamente ancora integro nella sua bellezza. Il periodo migliore per vedere Piscinas comincia verso Pasqua. Ad agosto è abbastanza affollato, mentre giugno e settembre sono senza dubbio i mesi perfetti: poca gente e possibilità di fare il bagno e godersi il posto in tranquillità. Il tramonto a Piscinas è una delle cose più belle da vedere in Sardegna.

Ripartiamo dalla Sardegna

Sardegna, capace di abbracciare il mondo

 

Exit mobile version