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I cacciatori sardi regalano due asini al rugbista Andrea Lo Cicero. La sua Zaira era stata uccisa da uno sparo

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La storia di Zaira, asinella di proprietà dell’ex rugbista Andrea Lo Cicero uccisa nel suo recinto in provincia di Viterbo dallo sparo di un cacciatore anziano, aveva commosso e indignato il web.

Il video pubblicato dall’ex pilone della Nazionale azzurra aveva fatto molto discutere. Lo Cicero, che in lacrime ha detto di non essere stato mai contro la caccia, ha protestato in modo vibrante contro il fatto che il cacciatore, di età molto avanzata, fosse ancora in possesso di un’arma e potesse ancora sparare.

Ma anche le store più brutte possono avere un finale, se non lieto, sicuramente meno amaro. E questa volta il finale di speranza parla la lingua sarda, perché a scriverlo sono stati i cacciatori dell’Isola.

Il presidente dell’Associazione Caccia, Pesca e Tradizioni Sardegna, Marco Efisio Pisanu, i cui membri erano rimasti molto scossi dall’accaduto, ha scritto a Lo Cicero per prendere nettamente le distanze dall’uomo che ha sparato alla povera Zaira e per offrire all’ex campione di rugby un gesto di grande solidarietà: degli asinelli sardi che potessero riportare a casa Lo Cicero un po’ della gioia che era stata tolta loro con la morte dell’animale di casa, impiegato normalmente per la pet terapia con i bambini disabili.

Questa la lettera inviata da Pisanu a Lo Cicero:

La Lettera inviata ad Andrea Lo Cicero dai cacciatori sardi

Dopo qualche giorno Andrea Lo Cicero e Marco Efisio Angius si sono sentiti telefonicamente e hanno parlato dell’accaduto, condannando fermamente entrambi il gesto. Il “Barone” (questo il soprannome di Lo Cicero), ha detto di accettare il dono dei cacciatori sardi, due asini. Saranno gli stessi membri dell’associazione ad acquistare le due bestiole e a portarle a casa Lo Cicero.

Un gesto di grande buon senso che ricorda un po’ “Sa paradura” che i pastori sardi organizzarono per i colleghi d’oltre Tirreno colpiti dal terremoto. Insomma, il cuore dei sardi fa parlare ancora una volta un gran bene di sé.

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