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Report, Covid e “caso Sardegna”: Vella, le discoteche «avevano già deciso di aprirle»

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Questa sera è andata in onda la nuova puntata di Report con un secondo servizio sulla questione dell’apertura delle discoteche in Sardegna.

Sigfrido Ranucci, il conduttore: «L’apertura delle discoteche non è stato il primo caso in cui il Consiglio regionale sardo disattende i pareri del Comitato tecnico scientifico, era successo già a luglio quando i tecnici avevano messo nero su bianco di non aprire feste e sagre. Già allora si erano verificati dei contagi. La politica si prenda le proprie responsabilità».

«Sono stato l’unico ad aver letto la bozza dell’ordinanza – dice l’infettivologo del Cts Vella a Bellano -. Comunque la posizione di tutto il Cts era contraria all’apertura delle discoteche, noi avevamo detto che era meglio non aprire». Dopo l’inchiesta di Report la Procura di Cagliari invia ispettori in Regione. In questo frangente viene trovata la mail inviata dall’infettivologo Vella all’assessorato della Sanità l’11 agosto 2020. “Mail usata come foglia di fico da chi non voleva prendersi le sue responsabilità”, sottolinea il conduttore.

Il giorno dopo il primo servizio della trasmissione il consigliere regionale Cocciu che aprì il vaso di Pandora è stato attaccato da ogni parte ma “io, dice Ranucci, e anche i sardi dovremmo dirgli grazie per aver detto finalmente la verità”. Solinas nel frattempo non risponde ai microfoni dei giornalisti e non dice una parola sul parere degli scienziati, quelli i quali secondo la loro decisione avrebbe basato la sua di tenere le discoteche aperte.

L’altra questione aperta riguarda il Cts della Regione che, ad aprile risulta formato da 4 componenti: Vella, infettivologo, Cucca, genetista, Cappuccinelli e Sotgiu, scienziati. Ma, come detto da Francesco Agus consigliere regionale dell’opposizione: “A ottobre il Comitato tecnico scientifico risulta dimezzato, ridotto solo a Stefano Vella e Giuseppe Sotgiu, senza che nessuno abbia mai dato comunicazione ufficiale”. Due giorni fa poi le dimissioni di Sotgiu.

“L’uomo viene distrutto dal politico senza principi e dallo scienziato senza umanità”, conclude Ranucci citando Gandhi.

 

 

 

 

 

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