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Assemini: entra in contatto con un positivo, niente scuola né Dad per un 12enne

foto Il Cambiamento

Un ragazzo scopre di essere positivo, tramite il centro di via Romagna, ma incredibilmente dopo 4 giorni l’Ats non attiva il tracciamento dei suoi contatti. La madre per correttezza avverte comunque tutte le persone che in qualche modo sono entrate in contatto con lui.

Tra loro un coetaneo, un 12enne, che una settimana prima era stato con lui, anche se con tutte le protezioni. Così anche la madre di questo secondo ragazzo, per correttezza lo tiene a casa in attesa che l’Ats lo contatti per prenotare il tampone. Ma nessuno si fa sentire, così decide di allertare lei l’Igiene Pubblica e la scuola, e di sottoporre privatamente il figlio al tampone in un laboratorio autorizzato.

L’esito è negativo, ma quando la donna si rivolge alla pediatra per farsi fare il certificato medico per far rientrare il figlio a scuola, quest’ultima le dice che non glielo farà in quanto il tampone effettuato in laboratorio è quello antigenico. Serve il test come quello che fanno nel Centro di via Romagna dal quale però ancora nessuno si è fatto sentire.

Al numero verde “Sanità” le dicono che può soltanto fare la segnalazione, che al più presto verrà contattata per la prenotazione di un tampone, ma che intanto il ragazzo dovrà restare a casa in isolamento. Intanto però il resto della classe continua a frequentare la scuola regolarmente. Il ragazzo non sa ancora quando gli verrà fatto il tampone e fino all’esito non potrà rientrare a scuola, nel frattempo però il programma procede, ma per lui non è prevista la didattica a distanza.

Perderà diversi giorni  di lezione. La domanda sorge spontanea, anziché pensare ai banchi a rotelle che comunque in quella scuola nemmeno ci sono, perché il Ministero della Pubblica istruzione non si è organizzato per queste evenienze?

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