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Per Solinas «situazione pienamente sotto controllo», ma Angioni, infettivologo, non ci sta

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«La situazione non è sotto controllo», scrive in replica sul suo profilo Facebook, Goffredo Angioni, infettivologo del Santissima Trinità, alle affermazioni di Solinas sul fatto che nell’Isola tutto sia “a posto”. «Ristabilire il senso di verità: nessun sistema sanitario al mondo era preparato a questa emergenza, lo vediamo ogni giorno anche in paesi tradizionalmente avanzati – ha esordito il Presidente della Regione ieri in conferenza stampa – se si abbandonano le parole e si guardano i numeri i dati certificano che la gestione in Sardegna ha contemperato alle esigenza di sicurezza dei suoi cittadini».

Ma Angioni non ci sta e, da tecnico quale è, scrive: “Quando ci sono 30 e più pazienti che da giorni attendono, in Pronto Soccorso, un posto letto la situazione non è sotto controllo.
Quando in tutti i reparti di area medica ci sono pazienti attaccati a ventilatori la situazione non è sotto controllo.
Quando non sono ancora arrivati i medici promessi la situazione non è sotto controllo.
Quando il Binaghi sta aprendo, il Marino sta aprendo, Iglesias sta aprendo ma è ancora tutto chiuso la situazione non è sotto controllo.
Quando il sistema di tracciamento è completamente saltato la situazione non è sotto controllo.
Facciamo salti mortali da 8 mesi, siamo davvero stanchi”.

Oggi Angioni aggiunge: “Il post di ieri sulla situazione in Sardegna legata al COVID non è passato inosservato. Da qualcuno è stato inteso come critica verso la gestione all’interno del Santissima Trinità e mi dispiace sinceramente, perché tutti stiamo remando da mesi, tra tante difficoltà, nella stessa direzione, con grandi sforzi e rinunce, sabato e domeniche compresi. Lo sforzo strategico ed organizzativo si è intensificato a tutti i livelli, Direzione Sanitaria in testa, con il coinvolgimento di tutti i reparti. Né, ma mi sembra difficile averlo solo immaginato, era una critica nei confronti dei colleghi che lavorano in Pronto soccorso, forse nel reparto più complesso, che fanno di tutto per dare delle risposte ai pazienti. Mi dispiace, altrettanto, che possa essere stato usato per fini di contesa politica, non era questo l’intendimento. Si è trattato di una critica indubbiamente dura, di un tecnico del settore, che spero possa servire a migliorare le cose più che creare ulteriore confusione in un momento in cui lucidità e programmazione sono fondamentali”.

 

 

 

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