Il servizio di Report sulla gestione della pandemia Covid in Sardegna ad agosto, andato in onda ieri sera in prima serata su Rai 3, ha generato un fitto dibattito nell’opinione pubblica regionale.
Tessera chiave del “mosaico” ricostruito dal giornalista Emanuele Bellano è l’ordine del giorno promosso in Consiglio regionale l’11 agosto 2020 da una larga maggioranza dell’assemblea «sulla necessità di valutare l’opportunità di adottare atti idonei a rendere possibile l’apertura di discoteche e locali da ballo».
A differenza di quello che traspare dall’inchiesta di Report quell’ordine del giorno, inserito nella discussione «sul testo unificato n. 112-121/A (Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore)», non fu promosso solo dalla maggioranza, ma da una larga parte del Consiglio Regionale. Tra i firmatari, oltre agli esponenti dei gruppi consiliari di maggioranza Francesco Paolo Mula, Angelo Cocciu, Michele Cossa, Francesco Mura, Dario Giagoni, Roberto Caredda, Gian Filippo Sechi, compaiono i nomi di Giuseppe Meloni, Valter Piscedda, Roberto Deriu e Salvatore Ganau (Pd), e Daniele Cocco (Leu).
Un odg portato avanti, quindi, da quasi tutte le forze politiche in campo, fatta eccezione per il gruppo Progressisti e il gruppo del Movimento Cinque Stelle.
L’odg si chiude così: «valutata la necessità di non penalizzare ulteriormente i settori produttivi connessi al settore turistico, impegna la Giunta regionale sentito il comitato tecnico scientifico, a valutare l’opportunità di adottare atti idonei a rendere possibile l’apertura di tali esercizi, nel rispetto, qualora fosse possibile, di norme che garantiscano la sicurezza e il distanziamento».
Il giorno dopo, il 12 agosto, anche su impulso di questa ordine del giorno, la Giunta regionale decise di riaprire le discoteche, come riportato da Report.