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Addio a Paolo Camedda, storico leader della destra cagliaritana. Truzzu: “Se sono qui lo devo a te”

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Lutto nel mondo della politica cagliaritana.

È morto nella notte Paolo Camedda, storico leader della destra cittadina, con un passato di lunga militanza fra Msi e Alleanza Nazionale.

A ricordarlo è in particolar modo il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, uno dei suoi “allievi”.

«Sei morto in silenzio, senza far rumore – scrive il sindaco di Cagliari -. Proprio tu che invece eri abituato a farti sempre sentire.  Le tua urla, i tuoi rimproveri, i tuoi improperi avevano su di noi un molteplice effetto. Quello del timore iniziale, verso l’uomo esperto, la guida e l’esempio, che ancora una volta avevamo fatto arrabbiare. Quello dello stimolo, per cercare di fare meglio, non sbagliare la volta successiva e sperare magari in un complimento, che già sapevamo difficilmente avresti fatto. Quello della simpatia, perché sapevamo che ci volevi bene, che il tuo cuore era per noi. Ed era un cuore grande, di un uomo burbero ma buono».

«Ricordo ancora quando a un anno dalla morte di tua moglie mi dicesti “Non mi vergogno a dirti che ho pianto e che ogni giorno vado a trovarla in Cimitero” – ricorda Truzzu -. Ecco io non mi vergogno a dirti che oggi ho pianto da solo, ricordando che se oggi sono qui lo devo anche a te. Ma ho anche riso per tutte quelle volte che ti sei incavolato con me, anche se stavamo dicendo la stessa cosa. Il mio oggi non è un saluto, non è un arrivederci. Ma un Grazie Paolo, che, mannaggia a me, non ti ho mai detto».

Un altro esponente cagliaritano di Fratelli d’Italia, il deputato Salvatore Deidda lo ricorda con grande affetto: «Ricordo l’affetto cameratesco dietro ogni tuo rimprovero, la tua solida stretta nel saluto legionario, gli eccessi di collera che un po’ ci facevano sorridere e ci legavano in quel consesso virile che solo uomini come noi possono capire».

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