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«Che ne sarà del Centro Sclerosi Multipla, se il Binaghi diventa presidio Covid?»: la paura dei malati

In Sardegna ci sono circa 7mila malati di Sclerosi Multipla, circa 4mila fanno riferimento al Centro Clinico che si trova all’interno dell’ospedale Binaghi. Il Centro, punto di eccellenza nazionale per la cura e la diagnosi di questa patologia, rappresenta il riferimento per moltissimi malati sardi.

«Dopo le dichiarazioni del Governatore Solinas che ha annunciato che anche l’ospedale Binaghi sarebbe stato un ospedale Covid – racconta Giuseppe Colistra, vicepresidente dell’Aism – ci siamo subito molto preoccupati, perché all’annuncio non è seguito nessun documento ufficiale e soprattutto non è chiaro in che modo verrà trasformato l’ospedale».

Il dubbio non è soltanto legato al fatto che la struttura possa temporaneamente chiudere, che sarebbe un vero disastro sanitario, ma anche qualora il centro dovesse rimanere aperto, per i malati di SM sarebbe un rischio molto altro recarsi un un ospedale in cui ci sono malati di covid: «I pazienti con la mia patologia- racconta Carlotta, malata di SM – possono avere delle ricadute, cioè delle fasi della malattia in cui si ha necessità dei farmaci a causa delle infiammazioni, i farmaci vengono prescritti dagli specialisti del Centro che ovviamente prima fanno delle visite e degli esami».

«Io sto facendo una terapia con un nuovo farmaco – aggiunge Carlotta, ha 33 anni e da due anni e mezzo ha scoperto di avere questa patologia e da allora e sempre stata seguita dal Centro del Binaghi- e fortunatamente la prima infusione l’ho fatta due settimane fa ma ci sono persone che l’hanno pianificata il mese prossimo, non so proprio come farebbero se il Centro chiudesse».

«La nostra è una patologia degenerativa che non avendo una cura precisa viene tenuta sotto controllo grazie al monitoraggio e alla riabilitazione continua, interrompere l’attività del centro significherebbe per molti pazienti vedere peggiorare la malattia molto più velocemente. Se anche il Centro non dovesse chiudere siamo comunque molto preoccupati, le terapie a cui dobbiamo sottoporci indeboliscono moltissimo il nostro sistema immunitario, quindi ci preoccupa il pensiero che nella struttura verranno ospitate persone malate di covid – conclude Carlotta – ci chiediamo come verrebbero gestiti gli ingressi».

L’Associazione chiede intanto notizie certe, perché al momento nessuno, neanche gli stessi medici del Centro sanno cosa succederà. Dovrebbero arrivare notizie in serata o nei prossimi giorni, la speranza dei malati di Sclerosi Multipla è che il centro non interrompa la sua attività: «In Sardegna non ci sono alternative valide, ci sono dei piccoli presidi in altre città, ma il centro di riferimento è questo e chiuderlo sarebbe un vero disastro. C’è il macchinario per la risonanza magnetica dedicato. Abbiamo provato a saperne di più ma per ora non abbiamo avuto risposte. Ci auguriamo che il centro rimanga aperto – conclude il vicepresidente dell’Aism di Cagliari – si lascerebbero più di 4mila pazienti senza un punto di riferimento»

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