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Grig: «La Regione pensa alle leggi sulla caccia, in quale realtà parallela vivono i nostri legislatori?»

«La realtà supera sempre la fantasia – scrivono dal Grig – e il Consiglio regionale della Sardegna ce lo ricorda autorevolmente. La pandemia di coronavirus Covid-19 sta causando centinaia e centinaia di contagiati e una lunga sequenza di lutti. Sta portando al tracollo il sistema ospedaliero isolano e sta gettando nella disperazione migliaia di persone che han perso il lavoro o rischiano di perderlo. Sta facendo scivolare nel progressivo disorientamento un’intera generazione di bambini e ragazzi ».

«La chiusura di scuole, teatri, cinema, palestre sta aggravando sempre più la già esistente crisi sociale ed economica a fronte di una palese inadeguatezza di chi sta amministrando la Regione autonoma della Sardegna. Bazzecole, quisquilie, pinzellacchere – aggiunge l’Associazione ambientalista, citando l’attore napoletano- avrebbe detto il grande Totò, ci pensano i legislatori del Consiglio regionale isolano a riportarci alla realtà per affrontare energicamente i veri problemi della Sardegna».

«I progetti di legge n. 98 e n. 102, aventi medesimo oggetto “Modifiche alla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna)”, sono all’ordine del giorno della V Commissione consiliare permanente “Attività Produttive” per provare a introdurre nell’ordinamento regionale, a titolo d’esempio, la fondamentale caccia al piccione inselvatichito, l’irrinunciabile caccia alla Tortora dal collare orientale, l’immancabile chiusura della stagione venatoria al 28 febbraio, la necessaria quanto attesissima automatica individuazione del cacciatore quale attuatore dei piani di contenimento della fauna selvatica».

«C’è da chiedersi davvero in quale realtà parallela vivano i legislatori regionali sardi. Domanda tanto banale quanto spontanea: ma i nostri autorevoli legislatori regionali sardi – conclude il Grig con questo interrogativo – non hanno altro di più urgente e rilevante di cui occuparsi? È davvero troppo attendersi un sussulto di decenza?».

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