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2 novembre 1940-2020: l’ultima “mandrakata” di Gigi Proietti. Dai comici sardi il saluto al maestro

«Ah, Mandrake, ma ‘ndo vai, ar Polo Norde?». Gigi Proietti non c’è più da qualche ora e già ci manca. Eppure, ci piace ricordarlo così, col sorriso, con la sua comicità che di certo non aveva eguali. Eh perché no, ci piace pensare che lui, da lassù possa risponderci pure «Io anderò ar Polo Nord, ma tu devi annà aff…». Queste poche righe di articolo sono scritte da chi Gigi, lo ha conosciuto dall’infanzia e se l’è portato per tutta la sua adolescenza. Nessuno può dimenticare quel modo brillante di farci sorridere, quelle battute sempre pronte, quella sua capacità di recitare così naturale, di uno che sembrava che stesse semplicemente vivendo la sua quotidianità. Oggi, 2 novembre 2020, sarebbe stato il suo ottantesimo compleanno. Ma lui, forse, ha voluto festeggiarlo, diciamo pure, con un grande e lungo e viaggio, riuscendo a non pagare nemmeno il biglietto. Una mandrakata, insomma, di quelle che sapeva fare solamente lui. E noi da quaggiù, dalla nostra piccola Sardegna, lo salutiamo. D’altronde, conosceva bene l’Isola, nei suoi viaggi di gioventù e nei suoi spettacoli all’Anfiteatro Romano di Cagliari. Ed è proprio da qui che gli rendono l’ultimo omaggio i colleghi dello spettacolo e i vari rappresentanti della comicità sarda. Nessuna lacrima, ovviamente. Per Mandrake, questa non è che un’altra corsa su cui ha scommesso. E di sicuro questa la vince.

Dal mondo dei La Pola, l’omaggio di Gabriele Cossu

Il teatro era il regno di Proietti, si sa. Il Brancaccio, un domani, potrebbe portare il suo nome, ma ai posteri la sentenza. Ancora oggi, però, i più sfegatati appassionati, a distanza di più di quarant’anni, amano rivedersi al telefono gli show di “A me gli occhi, please”. Quello storico debutto al Teatro Tenda che consacra l’attore romano. E da Cagliari allora non poteva mancare il contributo di chi da anni fa spettacolo e regala sorrisi agli amanti della comicità di Sardegna. Come Gabriele Cossu, dello storico gruppo dei La Pola, che ricorda con passione i trascorsi artistici e musicali del Core de Roma. «Oggi è un giorno molto triste», il commento dell’artista cagliaritano che in un video saluta Proietti.

 

«Ciao, Maestro», il saluto semplice di chi è cresciuto con le barzellette di Proietti

«C’erano er cavaliere bianco e er cavaliere nero…». L’incipit è quello di una barzelletta indimenticabile. Uno sketch, entrato prepotentemente come cavallo di battaglia di Proietti. Come va a finire? Be’, ciascuno vada a ricercarsi la morale da sé. Lo sa anche il cagliaritano Roberto Zorcolo, “cazzaro da piazzetta”, cresciuto con il mito di quell’invincibile Robin Hood de’noantri, sempre avverso alle ingiustizie. E con grande semplicità, e una punta di commozione, rende omaggio all’istrionico Proietti, con un tranquillissimo: «Ciao, maestro». Anche Le Lucide Tizy e Miky rendono omaggio, reinterpretando il tormentone dei “Whisky Maschio” di Febbre da Cavallo: «Gigi Proietti non morirà mai».

 

 

 

 

 

 

 

 

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