Uno scenario sociale spaventoso quello illustrato dal rapporto di Caritas Italiana. Con l’emergenza Covid-19, e le misure di restrizione e lockdown della scorsa primavera, i nuovi poveri sono passati dal 31 al 45%. Aumenta soprattutto il peso di chi prima della crisi riusciva a condurre una vita dignitosa, mentre ora si ritrova a dover chiedere aiuto ai numerosi centri di assistenza. E a Cagliari, così come nel centro-sud, la situazione non è certo migliore.
Caritas in tempi di Covid, a Cagliari don Marco Lai: «Aumentano le famiglie necessitose di bisogni primari»
In tempi di Covid, sempre più famiglie, nel Cagliaritano, necessitose di bisogni primari. A confermarlo è il direttore della Caritas Diocesana don Marco Lai, che non nega le difficoltà nell’assistenza di così tante persone. «I supporti di cui la gente ha bisogno, vanno dalle necessità domestiche, come la bolletta, all’assicurazione della macchina. Ma tra i tanti, ci sono anche le medicine». Per tante persone, dunque, in seguito alla chiusura generalizzata di marzo-aprile, si è reso arduo soddisfare i proprio bisogni della quotidianità. E tra questi, c’è pure la cura personale. «Pesa la mancanza del lavoro stagionale. Chi doveva rientrare in estate, lo ha fatto in ritardo e ha finito molto prima, rispetto all’anno scorso. E adesso, con le nuovi disposizioni, si rischiano nuove limitazioni».
Caritas a Cagliari, l’identikit dei nuovi poveri: «Difficile anche mantenersi una casa»
Cresce, insomma, il numero delle persone che a Cagliari bussano alla porta della Caritas. Ed è inquietante pensare che, i nuovi poveri da Covid di oggi, sino a febbraio erano comuni lavoratori in grado di provvedere a sé stessi in tutto e per tutto. «Oltre ai più poveri, come lo clochard e accattoni, la crisi ha colpito chi lavorava nella ristorazione, nel commercio ambulante e nell’edilizia. Così come gli operatori del turismo». Tante le famiglie che si rivolgono così ai gruppi caritativi, dalle Vincenziane agli Amici di San Lorenzo, tra i tanti. Ma don Marco Lai sottolinea come, in tempo di crisi, anche mantenersi un’abitazione sia diventato difficile. «Il problema non è solamente il sostegno all’affitto, ma è permettere a tutti di fruire del circuito abitativo. Insomma, dare a tutti una casa».
Quando la crisi colpisce la salute: «Sempre più persone in crisi psicologica»
Una crisi, quella che colpisce i più poveri, non solo di carattere economico-abitativo, ma che riguarda la salute, con tante persone incapaci di accedere a cure adeguate. E con le restrizioni e le misure di distanziamento, in tanti infatti hanno difficoltà emotive a guardare avanti nella propria vita. «Il nostro osservatorio riscontra sempre più persone in crisi psicologica – le parole di don Marco – e l’accesso alle medicine, con l’impoverimento, è sempre più problematico».
Troppe persone da aiutare: «Non sappiamo fino a quando riusciamo ad andare avanti»
Dalla Caritas gli aiuti non si fermano, soprattutto con la fiera, il centro diocesano, il consorzio Alimentis e ai vari centri caritativi. Ma di fronte all’impennata dei numeri di nuovi bisognosi, don Marco non nasconde le difficoltà. «Noi ci proviamo, ma non so dire fino a quando riusciamo ad andare avanti. Tutti ci chiedono, ma è difficile sapere fino a quando potremo dare risposte».