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Cala Goloritzè, la perla d’Ogliastra. 10 motivi per cui è più bello raggiungerla in trekking

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Cala Goloritzè, spiaggia incontaminata della costa di Baunei, è ormai da tempo riconosciuta come una delle mete balneari più ambite della Sardegna. Il motivo è semplice: uno scenario naturalistico mozzafiato e privo di qualsiasi contaminazione antropica, una caletta di meravigliosi ciottoli bianchi, il colore dell’acqua turchese acceso e una costa frastagliata a picco sul mare chiusa da un maestoso arco di pietra, simbolo di questa località.

La spiaggia si può raggiungere in due modi: arrivare in barca attraccando alle boe e facendo circa 50/100 metri a nuoto, oppure parcheggiare l’auto al Golgo di Baunei e incamminarsi a piedi verso questa meraviglia della natura attraverso un sentiero ricco di storia e paesaggio.

Ecco quali sono i 10 motivi per cui, secondo noi, è sicuramente più bello raggiungere Cala Goloritzè a piedi. È un’escursione che ogni sardo dovrebbe fare almeno una volta nella vita e che tutti i turisti dovrebbero inserire nella lista delle cose da fare una volta sbarcati nell’Isola.

1) Il percorso forse è un po’ faticoso, ma è alla portata di quasi tutti. Per raggiungere Cala Goloritzè via terra ci si impiega circa un’ora e mezza all’andata e un’ora e mezzo al ritorno. Non bisogna essere grandi atleti, è sufficiente essere in buono stato di salute e indossare scarpe da trekking. All’andata si fa molta discesa e bisogna stare attenti a non scivolare tra i sassolini, al ritorno la salita è sicuramente più faticosa, ma anche più appagante.

2) Dopo la fatica del trekking si viene subito ripagati da una vista incredibile. Alla fine del sentiero si arriva in un punto da cui partono le scalette con cui si scende in spiaggia. Da lì si domina la cala dall’alto e si possono apprezzare i colori incredibili di questo luogo. La fatica scompare improvvisamente.

3) Il tuffo in mare dopo un’ora e mezza di trekking è un qualcosa di metafisico. Di solito si arriva in spiaggia sudati e impolverati. L’abbraccio fresco del mare d’Ogliastra è il regalo più bello che farete al vostro corpo e alla vostra mente. Come per il punto 2 anche qui ci si può rendere contro di quanto la fatica del trekking sia stata ben ripagata.

4) Arrivando a nuoto da un’imbarcazione non si può portare nulla in spiaggia, nemmeno un panino. Quanto è bello invece azzannare un gustoso sandwich alla sarda all’ombra del costone roccioso e con l’azzurro del mare davanti? Non si tratterà di cucina “gourmet”, ma sarà uno dei pranzi più belli della vostra vita. Ps: portatevi lo stretto indispensabile, uno zaino con almeno 3 litri d’acqua e un panino ben farcito. È più che sufficiente.

5) La foresta del Golgo che si percorre per arrivare a Baunei è uno dei luoghi più preservati e incontaminati della Sardegna, ricco di flora e fauna, ma anche di storia. La vegetazione di macchia mediterranea costituita da corbezzoli, lecci, lentischi e altre piante emana un profumo inconfondibile di Sardegna profonda.

6) La guglia di Monte Caroddi è una delle formazioni rocciose più belle del Mediterraneo. Alta 143 metri e svettante sulla piccola baia di Cala Goloritzè, di cui è diventata uno dei simboli, questa splendida roccia ha affascinato migliaia di escursionisti, alpinisti e climber. In tanti l’hanno scalata (non senza difficoltà) regalando emozioni uniche attraverso la condivisione di foto e video sui social network.

7) Quanto è buona la birra bevuta alla fine del trekking di ritorno? Di questo non vi diciamo niente, vi lasciamo solo immaginare.

8) Il ritorno in macchina al tramonto offre una vista spettacolare su tutto il territorio di Baunei. Uno scenario incredibile che merita di essere immortalato con una foto durante una breve sosta.

9) Si può abbinare anche una notte di camping sotto il cielo stellato del Golgo. La Cooperativa che gestisce il parcheggio in cui si lascia l’auto prima del trekking offre la possibilità di piazzare la propria tenda o il camper nei propri terreni. Si ha così la possibilità di alzarsi la mattina presto e godersi le ore più belle in spiaggia, ma soprattutto si evita di percorrere il sentiero nelle ore più calde.

10) Il decimo motivo sono loro: gli asinelli del Golgo. Particolarmente socievoli si avvicineranno alla vostra auto e cercheranno di infilare la testa nel vostro abitacolo per farsi accarezzare dolcemente il muso. Un’esperienza molto bella per tutti, ma soprattutto per i più piccoli.

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