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Marta Magnano, vivere in libertà a bordo di una barca: «Qui sono felice. Non ritornerei mai indietro»

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A bordo della sua Churingas, la studentessa di Medicina Marta Magnano si gode la bellezza del mare di Sardegna, assaporando mattina e sera i suoi profumi. Giorno dopo giorno. Già, perché la storia della 30enne laureanda è quella di una cagliaritana che ha eletto una barca come casa. Un domicilio galleggiante, al porticciolo di Su Siccu di fronte alla Rari Nantes, dotato di tutto il necessario. E lì, tra i suoni della natura marina, Marta è riuscita a trovare la felicità.

Marta Magnano, la sua vita a bordo di una barca: «Qui non mi manca niente. Sono abituata ad arrangiarmi»

2020, Marta si appresta a vivere il suo terzo inverno a bordo della sua Churingas. Una scelta di vita, la sua, fatta con il cuore, anche se non condivisa da tanti. «I miei genitori ora si sono arresi – sorride Magnano – ma all’inizio non hanno condiviso. Così come tanti miei coetanei. Ma la mia è una scelta di vita, in un mondo materialista in cui si pensa di essere felici con il telefono o il vestito griffato». Da Pirri a Bonaria, passando per Castello. Marta lascia la casa dei genitori giovanissima, in barba a chi oggi parla di “bamboccioni”. «Quando stavo in affitto, mi è capitato di vivere 2 mesi al buio. Il vecchio proprietario non aveva pagato la luce e ce l’hanno staccata. Ho dovuto arrangiarmi e mi sono abituata. Una cosa che mi è servita per imparare a scegliere ciò che sarebbe stato necessario qui».

Tra studio e lavoro, in barca il tempo vola: «Ho sempre lavorato. Mi è capitato di studiare di notte»

E poi, la scelta di comprare una barca, con tanti sacrifici. Ed è così che Marta ha trovato la sua felicità. Ma guai a pensare a un’eremita del Mare Nostrum. Studentessa di Medicina a Cagliari  e lavoratrice factotum, il tempo alla Magnano sembra non bastare mai. «Ho fatto tanti lavori, anche l’hostess allo stadio. Ora gestisco i social di ďiverse aziende e sono istruttrice di vela. Spesso è capitato di studiare di notte, perché l’indomani avrei dovuto iniziare la giornata lavorativa molto presto». E precisa: «Avere la barca non è un lusso per pochi. È una scelta che comporta sacrifici e rinunce. Ma se uno vuole, lo fa».

Marta, tra libertà e il sogno di girare l’Italia

Spirito di sacrificio allora e capacità di “autoprodurre” ciò che può essere necessario. E Marta questo lo sa bene e non si fa mancare niente. Di certo poi, nelle acque ai piedi di Bonaria, la compagnia non le manca: tanti i vicini e gli amici con cui passare piacevoli serate. Senza contare i due anatroccoli, Paté e Foie Gras. Ma il suo più grande compagno rimane il mare, che la Magnano può visitare quanto vuole. «Quando voglio accendo i motori e mi faccio un viaggio, in Italia o all’estero. Ho trovato posti bellissimi e persone nuove. La mia libertà è questa: la possibilità di andare dove voglio». Per Marta forse non c’è cosa più sicura al mondo della sua scelta: «Qui sono felice e non ritornerei mai indietro». Anche se nel suo cuore alberga sempre un sogno: «In futuro non mi ci vedo qui.  Voglio conoscere nuovi posti, fare il giro dell’Italia. E forse d’Europa».

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