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Zedda difende i sindaci dagli attacchi dell’assessore Nieddu: “L’arroganza del potere”

Massimo Zedda

Il capo dell’opposizione in Consiglio regionale Massimo Zedda ha replicato seccamente alle accuse mosse nei confronti dei sindaci sardi da parte dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu.

«Molti sindaci di Comuni sardi, visto l’alto numero di contagi – commenta l’ex sindaco di Cagliari – hanno espresso forte preoccupazione per la diffusione del virus. Che fa la giunta regionale? Attacca i sindaci. La Regione esprime vicinanza e mette in campo azioni di supporto in quei comuni potenziando i presidi territoriali? No. Mette a disposizione l’apparato regionale di controllo, gli agenti del corpo forestale, per un ausilio nei paesi più a rischio?
No. L’unica cosa che la Regione fa è insultare, polemizzare e scaricare responsabilità, negando lo spirito di leale collaborazione, come denunciato da Emiliano Deiana, presidente dell’associazione dei Comuni sardi».

«Non sono stati i sindaci a chiedere di riaprire le discoteche in piena pandemia – osserva Zedda -. L’ha deciso il presidente della Regione in deroga alle disposizioni del governo. E come dovrebbero vigilare i sindaci? In molti Comuni della Sardegna il corpo della polizia municipale è composto da uno o due agenti. Anche i Comuni di Cagliari e di Sassari con le sole forze della polizia municipale, non sarebbero in grado di garantire i controlli, se non fossero supportati dalla polizia, dai carabinieri e dalla guardia di finanza».

«Il presidente della Regione e la giunta smettano di venir meno ai compiti e alle responsabilità – conclude l’esponente progressista che parla di «arroganza del potere» -. Agiscano rispettando l’appello del Presidente della Repubblica che ha chiesto a tutte le forze politiche e a tutte le istituzioni di lavorare insieme per il bene delle nostre comunità in questa fase difficile per l’intero Paese».

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