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Grig: «Troppe bici sulla Sella, ci vogliono regole per limitarle»

“Non c’è bisogno di nuovi sperperi di denaro pubblico, per iniziative improbabili, c’è stato un intervento comunale di sistemazione ambientale e messa in sicurezza – scrive il  Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – mentre l’ormai notevole fruizione pubblica da parte di tanti escursionisti più o meno attenti ai valori naturalistici dell’area ha bisogno di una non più procrastinabile regolamentazione”.

Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra sono state quelle che – ormai una ventina di anni fa – con la realizzazione del sentiero naturalistico ed archeologico hanno promosso la riscoperta e la fruizione pubblica della Sella del Diavolo, promontorio demaniale militare fra i più rilevanti gioielli naturalistici e storico-culturali del Mediterraneo.

La Sella, segnala il Grig, è frequentata da tanti, troppi, ciclisti in mountain bike, spesso poco attenti agli escursionisti a piedi e, soprattutto, incuranti dei danni al fondo naturale in calcare e alla vegetazione: purtroppo, sono ormai frequenti i tagli alla macchia mediterranea per aprire nuovi percorsi.  E i fenomeni erosivi proseguono inclementi.

La Sella del Diavolo – demanio militare – ramo Esercito e ramo Marina – è tutelata con vincolo paesaggistico e in parte con vincolo idrogeologico . Sono presenti i due siti di importanza comunitaria (S.I.C.) “Torre del Poetto” e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera” ed è prevista quale riserva naturale regionale “Capo S. Elia”.

Il piano di gestione dei S.I.C.  “Torre del Poetto” e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera”, prevede, quali prescrizioni e indirizzi specifici, il divieto di apertura di nuovi sentieri e il mantenimento di quelli esistenti “solo al fine di una loro percorribilità pedonale”. L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha, quindi, nuovamente chiesto, dopo le due precedenti istanze, al Comune di Cagliari, al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare (Ministro e Direzione generale Protezione della Natura), al Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo (Ministro, Direzione generale e Soprintendenza cagliaritana Archeologia, Belle Arti e Paesaggio), al Servizio Tutela della Natura della Regione autonoma della Sardegna e al Corpo forestale e di vigilanza ambientale l’adozione delle opportune misure di salvaguardia e difesa delle condizioni naturalistiche della Sella del Diavolo, fra cui la limitazione dell’accessibilità con mountain bike.

Per opportuna conoscenza sono stati informati la Commissione europea e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari. Si tratta di un’area di grandissima importanza naturalistica, non di un circuito ciclistico.

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