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Lo sapevate? Alla statua di Carlo Emanuele III manca un braccio: ecco perché

Il monumento a Carlo Emanuele III di Savoia fu eretto in segno di riconoscenza al re e visti i costi la popolazione che lo amava moltissimo, partecipò con donazioni anche di gioielli. Il monumento che inizialmente era costituito dalla sola statua del re, scolpito dallo scultore genovese Bernardo Mantero, fu inaugurato con grandi festeggiamenti il 16 luglio 1786. Due anni dopo si aggiunsero le statue laterali.

Dopo che i rapporti diplomatici con i francesi si fecero difficili si sparse la notizia di un’imminente invasione. Era il 1793 e i carlofortini immaginando che la statua sarebbe stata abbattuta e distrutta, decisero di metterla in salvo.

I francesi stavano arrivando e il tempo era poco, così gli abitanti di Carloforte pensarono che il modo migliore di occultare il monumento fosse di seppellirlo. Scavarono una buca e sotterrarono la statua, ma non riuscirono a praticarne una abbastanza profonda, così il braccio destro della statua rimase visibile.

I francesi erano quasi arrivati e ai carlofortini non rimase che mozzare il braccio perché la statua non fosse visibile, da allora è rimasta monca. I carlofortini chiamano affettuosamente il monumento “Pittaneddu”, si dice dal nome di un compaesano a cui mancava un braccio.

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